Crotone. Monsignor Panzetta e il monito sociale contro il capitalismo selvaggio

Nel suo toccante messaggio natalizio, il vescovo di Crotone, Angelo Raffaele Panzetta, ha centrato l’attenzione su temi cruciali che toccano profondamente la realtà locale. L’augurio di un Natale rigoglioso, simboleggiato da un dono speciale, ha fornito al vescovo l’occasione per affrontare questioni sociali scottanti.

Il gesto significativo ricevuto dal vescovo, un giglio in ferro battuto, è stato realizzato con cura e dedizione dai detenuti della casa circondariale di Crotone. Un simbolo di speranza e rinascita, il giglio diventa veicolo di un augurio che il vescovo estende a tutti: che la vita possa rifiorire nonostante le difficoltà, sottolineando il potere trasformativo della grazia divina.

Monsignor Panzetta, pur riconoscendo l’importanza di gesti altruistici e di solidarietà, ha posto l’accento su sfide più ampie che affliggono la società crotonese. Ha affrontato senza mezzi termini il problema della precarizzazione del lavoro, sottolineando come essa rappresenti una minaccia alla vita di molte famiglie.

La situazione critica emersa dalle vertenze lavorative nelle aziende locali, come Abramo CC e biomasse Cutro, ha attirato l’attenzione del vescovo. Per Abramo CC, la proroga di tre mesi alla cassa integrazione è stata accolta come una speranza per le famiglie coinvolte. Tuttavia, monsignor Panzetta ha insistito sulla necessità di trovare soluzioni a lungo termine che offrano certezze sia ai dipendenti che alle aziende, denunciando nel contempo un “capitalismo selvaggio” che può portare alla disumanizzazione.

La vertenza dei lavoratori della centrale a biomassa di Cutro, dove sono a rischio 50 posti di lavoro, ha spinto il vescovo a fare un appello affinché coloro che possono intervenire mettano al centro l’umanità delle persone coinvolte.

Nel contesto di queste sfide sociali, monsignor Panzetta ha trovato fari di speranza nella pratica della solidarietà concreta, evidenziando iniziative che assistono i poveri, forniscono un tetto e offrono servizi educativi. Ha lodato la dignità riscontrata nelle famiglie e il rispetto per la vita e l’ambiente nei giovani, sottolineando come questi bagliori di umanizzazione debbano essere preservati e incoraggiati.

Infine, il vescovo ha richiamato l’attenzione sul significato oggettivo del Natale, affermando che l’etica di questa festa è un’etica di umanizzazione. Ha condannato le guerre come eventi antinatalizi e ha concluso il suo messaggio esortando tutti a “battere il metallo della nostra umanità” affinché essa possa rifiorire nella grazia di Dio.

Il vescovo Panzetta ha così offerto una prospettiva profonda e impegnativa, richiamando l’attenzione della comunità crotonese su questioni cruciali e invitando a un impegno collettivo per costruire una società più umana e giusta.