Da Amantea a Tortora il mar Tirreno minaccia i binari della ferrovia

La rete ferrata tra Alta Velocità ed erosione. La nuova linea se mai vedrà la luce in Calabria – considerata oggi la mancanza di fondi per il tratto a sud di Praia –, lascia aperti interrogativi sulla complessità di progettualità che dovrebbero essere collegate tra loro. E invece? Gli ostacoli di natura tecnica e finanziaria rischiano di far rimanere indietro la Calabria rispetto alle altre regioni d’Italia. Quelli tecnici hanno indotto Rfi ad abbandonare la linea interna (Praia-Tarsia-Cosenza) privilegiando quella costiera (Praia-Paola) e quindi a pensare un nuovo tracciato quasi in parallelo con l’esistente. Ma oggi c’è da pensare innanzitutto al presente. Se i fondi – che a quanto pare saranno dirottati – non arriveranno i treni per giungere da Salerno a Reggio Calabria si continuerà ad utilizzare l’attuale linea costiera. E pertanto ci sarà da correre ai ripari per mettere in sicurezza quel tracciato che sul Tirreno cosentino è insidiato dal mare.
Le situazioni più critiche sono a Paola, Fuscaldo, Guardia Piemontese e Bonifati. Ed è proprio in questi Comuni che si sono pensati quegli interventi volti a mitigare i rischi. Del resto in attesa che venga finanziato il tratto da Praia a Mare a Paola relativo all’alta velocità è ben chiaro che l’unica alternativa rimane il vecchio tracciato. Un tracciato che per la vicinanza alla linea costiera è chiaramente più a rischio rispetto al passato quando la lunghezza dell’arenile faceva dormire sonni tranquilli. Anche se con una serie di interventi in alcuni punti la situazione in questi ultimi anni è migliorata in altri – ancora in attesa di precise opere – i pericoli restano concreti.

Italferr, su incarico di Rete Ferroviaria Italiana, ha sviluppato la progettazione degli interventi per la difesa del rilevato ferroviario da fenomeni di erosione costiera nelle tratte Guardia-Fuscaldo e Fuscaldo-Paola. Nello scorso mese di agosto nelle relative conferenze dei servizi hanno avuto l’approvazione dei progetti di fattibilità tecnico-economica.

Gli stessi studi sono stati sviluppati per l’intera tratta costiera Capo Bonifati- Caposuvero e nel giro di qualche mese inizieranno le relative conferenze dei servizi per alcuni interventi puntuali. Di certo allo stato attuale le maggiori preoccupazioni sono sempre per Paola e Fuscaldo.

A proposito di studi. Uno complessivo, commissionato anni fa dalla Provincia di Cosenza sulla costa del Tirreno cosentino ha evidenziato che in circa 60 anni è arretrata di decine e decine di metri. A Tortora in alcuni punti anche di 110, mentre a Cirella e a Diamante di 35 e 40. Sono stati interessati dal fenomeno anche Belvedere, Sangineto e Bonifati che sono arretrati rispettivamente di 70, 180 e 120 metri. Anche Cetraro consegna al mare 70 metri di arenile, così cime Acquappesa e Guardia, il cui arretramento è rispettivamente di 70 e 150 metri.

A Fuscaldo – dal 1952 al 2012 – si contano circa 40 metri in meno di spiaggia, mentre a San Lucido 50. Ad Amantea, nei pressi del porticciolo l’arretramento arriva a toccare circa 190 metri. Negli ultimi anni la situazione nel comprensorio in alcuni casi è anche peggiorata, mentre in altri punti ci sono stati invece miglioramenti. Fonte: Gazzetta del Sud