(di Wanda Marra – ilfattoquotidiano.it) – Dopo la cena con Giuseppe Conte mercoledì sera a Roma, già oggi il presidente della Campania, Vincenzo De Luca potrebbe vedere Elly Schlein. Perché per andare avanti sull’accordo per la Regione, lo Sceriffo ha bisogno di avere tutte le garanzie del caso dalla segretaria del Pd. Il rapporto con il leader del Movimento è da sempre più facile: i due non hanno mai smesso di parlarsi in questi mesi. Dunque, l’incontro è servito a togliere dal tavolo il veto su Roberto Fico. Tanto che ieri il presidente della Campania ci teneva a far trapelare il fatto che tale veto non sarebbe mai stato definitivo. Perché, quello che vuole è lavorare tutti insieme sul programma. Tradotto: nessuna abiura rispetto al passato, anzi continuità. A partire dalla Sanità. E, soprattutto, il congresso del Pd in Campania. A rispondere a queste richieste ufficialmente, dunque, deve essere Schlein, visto che Conte non può dare garanzie al posto del Pd.
Il congresso è bloccato da due anni, dopo che il Nazareno ha mandato come commissario Antonio Misiani. D’altra parte, c’erano stati più casi di tesseramento gonfiato. E dunque, il rischio era consegnare a De Luca il partito campano, eleggendo un segretario favorevole al terzo mandato. Ora, il terzo mandato è stato tolto dal tavolo, dunque i tempi sono maturi anche per il Nazareno. Lo stesso Misiani ha già detto privatamente a De Luca che il congresso si farà. Ma ora lo Sceriffo vuole avere il timbro ufficiale da Schlein. La segretaria è pronta a sbloccare il dossier, anche nella convinzione che un rinnovamento della classe dirigente è nei fatti: prova ne sarebbe anche l’elezione di Sandro Ruotolo a europarlamentare.
Più spinosa è la questione della “continuità”: De Luca è pronto a presentare una lista, se non due, e vuole almeno un assessorato per il fedelissimo, Fulvio Bonavitacola. Addirittura, gli piacerebbe quello della Sanità, tanto più che ha passato gli ultimi mesi a fare nomine in questo settore. Il Pd non ha problemi all’idea che De Luca presenti una sua lista e neanche a prendere in considerazione l’idea di un assessorato. Ma sono scelte che si faranno alla fine, dopo le elezioni, contando i voti. I dem puntano, infatti, sul fatto che sarà Roberto Fico, una volta presidente, a fare le trattative e a prendersi sulle spalle la scelta finale di come comporre la giunta.
Di certo, De Luca proverà a ottenere il più possibile da Schlein. Ma va detto che la segretaria ha dalla sua una cartuccia in più: il futuro politico di De Luca junior, Piero. Sono mesi che allo Sceriffo viene “consigliato” di non rompere tutto, anche in nome di suo figlio. Lui, vice-capogruppo dem alla Camera, fa parte del gruppo dei mediatori più convinti, dall’inizio. E la stessa segretaria non ha esitato a consentirgli anche una certa visibilità.
Nel frattempo, il mondo deluchiano è in subbuglio: molti dei presunti fedelissimi del presidente hanno saputo della cena con Conte direttamente dalla lettura del Fatto Quotidiano. L’accordo in arrivo su Fico li ha immediatamente fatti sentire traditi e scavalcati. La discussione è in corso. I dem che erano vicini a De Luca, primo tra tutti il recordman di preferenze, Mario Casillo, lo hanno già mollato. Gli altri stanno valutando il da farsi. Mercoledì 16 luglio ci sarà una riunione a Napoli ufficialmente convocata per discutere di aree interne e area metropolitana. Sarà in realtà un modo per confrontarsi e contarsi dei deluchiani. Che infatti parteciperanno in blocco. Primo tra tutti, Gennaro Oliverio, presidente del Consiglio regionale campano che il Pd ha sospeso. Tra i partecipanti, che sarebbero già pronti a mollare De Luca e a presentarsi con il centrodestra, tra gli altri, i consiglieri regionale Roberto Zannini e Diego Venanzoni. Due pezzi da novanta. Ci saranno anche Luca Cascone, consigliere regionale che potrebbe cercare un posto nella lista di De Luca, così come Vittoria Ciarambino, ex M5S e Tommaso Pellegrino, ex sindaco di Sassano.
Dato in partenza verso il centrodestra anche l’assessore Nicola Caputo, che in realtà ha maturato questa decisione da tempo.
Quel che è certo è che sarà una fase di smottamenti e di riaggiustamenti. Ma al momento ai piani alti della politica sembrano tutti concentrati a chiudere, per vincere la Campania: da Schlein, che farà le concessioni necessarie, a Conte, che di fatto è quello che ha sbloccato la trattativa, a Gaetano Manfredi, il sindaco di Napoli, che dal primo momento ha indicato come candidato l’ex vice-presidente della Camera, al responsabile Mezzogiorno dem, Marco Sarracino, per arrivare a Misiani e De Luca jr. Certo, le possibilità che il banco salti restano e dipende da quanto De Luca alzerà il prezzo. Ma intanto, un dato è certo: sia Pd che M5S si sono dati come deadline per chiudere la pratica e iniziare la campagna elettorale, la fine di luglio.