De Zerbi vs Gattuso, da Foggia-Pisa all’Europa League

di Alessandro Tosques

Fonte: FoggiaToday (https://www.foggiatoday.it/sport/calcio/foggia-pisa-rivalita-roberto-de-zerbi-rino-gattuso-europa-league-brighton-marsiglia.html)

Sette anni dopo, di nuovo contro. Nel 2016 la loro prima volta metteva in palio un posto in serie B. E questa sera, pur essendoci stati altri confronti nel mezzo, per Roberto De Zerbi e Rino Gattuso è di nuovo una prima volta. I due tecnici si affronteranno in una competizione europea, l’Europa League. L’ex allenatore del Foggia alla guida del Brighton, il fu ‘Ringhio’ sulla panchina dell’Olympique Marsiglia, dove è giunto da poche settimane. Sette anni dopo l’infuocatissimo Foggia-Pisa i due tecnici saranno di nuovo di fronte: “Sarà un piacere affrontarlo. Abbiamo fatto lo stesso cammino, anche lui ha allenato squadre all’estero, siamo partiti entrambi dalla serie C, ci siamo sempre rispettati anche litigando”, ha commentato la ‘Luce’ nella conferenza stampa della vigilia.

“Giocheremo contro una delle tre migliori squadre d’Europa per possesso palla. De Zerbi lo conosco bene da tanto tempo, è un grande allenatore, uno dei migliori allenatori italiani, sa quello che vuole, ha ben chiaro e lo fa bene. Da parte mia c’è grande rispetto e stima”, ha dichiarato l’ex mediano del Milan.

Un rispetto reciproco che De Zerbi ha esteso anche allo staff di ‘Ringhio’: “Anche Gigi Riccio (il secondo di Gattuso, ndr) è una persona che stimo molto. Siamo rivali, se ci sarà da litigare non ci tireremo indietro (sorride, ndr), ma sempre con rispetto”.

Sul campo erano due giocatori decisamente diversi. Un artista del tocco De Zerbi, un mediano vecchio stampo Gattuso. Epperò, le due carriere furono assai dissimili. Il primo trovò la gloria soprattutto nelle serie minori, malgrado un talento cristallino, il secondo vinse tutto quello che si potesse vincere con il Milan di Ancelotti al quale aggiunse anche il Mondiale con l’Italia nel 2006. Ciò che li accomuna è il carattere sanguigno: “Viviamo il lavoro con grande passione. Lui ha fatto molto bene, il suo Napoli giocava un bel calcio. Abbiamo caratteri simili, ma domani andrà meglio rispetto al 2016″, la risposta di De Zerbi alla domanda di un cronista inglese sul suo rapporto con Gattuso.

La rivalità tra i due tecnici cominciò proprio in quella finale caratterizzata da una tensione crescente sin dalla gara di andata. L’acme venne raggiunta nel secondo tempo della gara di ritorno, quando dalla tribuna volò una bottiglietta vuota che centrò in testa l’allora tecnico del Pisa. Ne seguì un parapiglia, con un duro scontro verbale tra i due tecnici che quasi vennero alle mani. L’immagine di Gattuso con la borsa del ghiaccio sul capo fu una delle più iconiche – e allo stesso tempo grottesche – di quella gara. Come andò a finire lo ricordano tutti: alla fine festeggiarono i pisani. Gattuso e De Zerbi assursero a emblemi di una rivalità tra le due piazze che proseguì fino all’anno successivo, quando i rossoneri (allenati da Stroppa) festeggiarono la promozione in B restituendo ai toscani (appena retrocessi nuovamente in C) un celebre coro di scherno. E così “il foggiano dov’è?” cantato a squarciagola anche dallo stesso Gattuso durante il giro del bus scoperto per le vie di Pisa, si trasformò ne “Il pisano dov’è?” dei rossoneri in una piazza Cavour stracolma di gente.

“Mi è rimasta dentro la sconfitta con il Pisa. Non riesco a farmela passare, eravamo uno squadrone. C’erano 60mila richieste di biglietti. Quella sconfitta mi è rimasta dentro, non l’ho smaltita. Gattuso sapeva come muoversi, quella bottiglietta era vuota, anche se non doveva essere lanciata dagli spalti”, commentò De Zerbi diversi anni dopo nel corso di una intervista a Sportitalia. “L’episodio con Roberto è una cosa di calcio, fa parte del passato. Era una finale molto sentita”, il parere dell’ex Milan espresso ieri in conferenza stampa.

Ma di duelli emozionanti ce ne furono altri. I due si sarebbero ritrovati due stagioni più tardi: Gattuso aveva da poco preso il posto di Montella, sulla panchina del Milan. De Zerbi, dopo la breve e infausta parentesi a Palermo, decise di accettare la panchina del Benevento. Il fato volle che l’esordio di Gattuso avvenisse proprio contro i campani, al ‘Vigorito’. Finì 2-2 con il clamoroso pareggio firmato a tempo scaduto dal portiere dei sanniti Brignoli. Nella gara di ritorno, De Zerbi si prese una seconda soddisfazione andando a vincere al Meazza con un gol di un altro reduce di quella famosa finale del 2016, Pietro Iemmello.

Non sono amici, come ha dichiarato lo stesso De Zerbi, ma c’è stima e rispetto, anche in virtù di un percorso che per certi versi ha avuto un incipit affine. Prima di Foggia-Pisa si parlò ripetutamente della trasferta che i due – allora allenatori in erba – fecero a Monaco di Baviera, per seguire gli allenamenti del Bayern Monaco, allora allenato da Pep Guardiola. Negli anni a venire i due tecnici avrebbero preso strade tecnico-tattiche differenti, pur se entrambe votate alla ricerca del risultato attraverso il bel gioco. Ci è riuscito (e alla grande) senza dubbio l’ex tecnico del Foggia, capace di portare il Brighton a una competizione europea per la prima volta nella sua storia, attraverso un gioco spettacolare che ha colpito lo stesso Guardiola, a tal punto da definire il tecnico bresciano “uno degli allenatori più influenti degli ultimi 20 anni”.

Il cammino di Gattuso è stato più prestigioso per il blasone dei club allenati, dal Milan al Napoli passando per il Valencia, fino ad arrivare al Marsiglia, per sostituire il dimissionario Marcelino, ma senza mai riuscire a conseguire risultati degni di nota, a parte la coppa Italia vinta con il Napoli nel post lockdown: un sesto e un quinto posto con i rossoneri, un settimo e un quinto posto (perdendo all’ultima giornata il posto in Champions) con i partenopei, per arrivare all’esperienza di sette mesi a Valencia culminata con una rescissione consensuale. Dalla serie C all’Europa League. Un nuovo capitolo di una rivalità accesa, ma leale, sta per essere scritto.