Via libera al “Decreto Calabria” sulla sanità, che adesso diventa legge. Vediamo il dettaglio dei 16 articoli.
Il Capo I del decreto consta di 10 articoli, recanti un nucleo di misure, di natura eccezionale e, dunque, con una vigenza ben limitata nel tempo, volte a realizzare un regime speciale per la gestione commissariale della Regione Calabria.
A tale specifico riguardo, non può non darsi rilievo alle recentissime valutazioni effettuate in occasione della periodica riunione congiunta di verifica del Tavolo adempimenti e del Comitato Lea, per il monitoraggio dello stato di attuazione del Piano di rientro della Regioni Calabria che ha avuto luogo il 4 aprile 2019 e che, dunque, recano la più attendibile ed aggiornata rappresentazione dello stato della sanità calabrese.
Da una parte, in tale sede, è stata innanzitutto confermata la performance, appena illustrata, relativa alla c.d. griglia LEA che, dunque, continua a recare il peggior risultato tra tutte le regioni, pari a 136, molto al di sotto della soglia minima di 160. Dall’altra, con riferimento alla situazione economico-finanziaria, i Tavoli tecnici hanno rilevato che la Regione Calabria, al IV trimestre 2018, presenta un disavanzo di 168,898 mln di euro, che rappresenta il 4,7% del finanziamento ordinario incrementato delle maggiori entrate proprie rispetto a quelle cristallizzate e inglobate nel livello di finanziamento.
Dopo il conferimento delle coperture, il risultato di gestione del IV trimestre 2018 evidenzia ancora un disavanzo di circa 61 mln di euro. Pertanto i Tavoli hanno dato atto che si sono realizzate, con riferimento al risultato di gestione dell’anno 2018, le condizioni per l’applicazione degli automatismi fiscali previsti dalla legislazione vigente, ovvero: l’ulteriore incremento delle aliquote fiscali di IRAP e addizionale regionale all’IRPEF per l’anno d’imposta in corso, rispettivamente nelle misure di 0,15 e 0,30 punti; l’applicazione del blocco automatico del turn over del personale del SSR fino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello in corso; il divieto di effettuare spese non obbligatorie per il medesimo periodo. Con particolare riferimento all’ASP di Reggio Calabria, è stato, inoltre, rilevato come non risultino adottati i bilanci – addirittura – dal 2013 al 2017.