La Flotilla è entrata nella zona a rischio, a circa 120 miglia nautiche da Gaza. La tensione è alta. Una nave della Marina israeliana è salpata dal porto di Ashdod e potrebbe arrivare in area critica e incrociare la Flotilla attorno alle 15. Intanto, media israeliani fanno sapere che la Marina userà gli altoparlanti per chiedere agli attivisti di tornare indietro.
“Non siamo certo noi gli irresponsabili. Anzi, siamo noi a dover chieder alle istituzioni di essere responsabili perché il messaggio che noi stiamo dando è non solo che la legge non è uguale per tutti, ma che la legge non esiste più”. Lo ha detto la portavoce della Global Sumud Flotilla Maria Elena Delia, durante una conferenza stampa alla Camera sulla situazione di pericolo che gli attivisti stanno affrontando. “Quando mi chiedono se abbiamo paura, mi piacerebbe rispondere di no perché il governo interverrà per far rispettare il diritto internazionale. E invece ci sentiamo dire: ‘non possiamo fare niente’. Siamo nella situazione surreale. Se attivisti pacifisti in missione umanitaria saranno intercettati, bloccati, arrestati e magari espulsi, chiedendo loro di firmare il falso, cioè di aver tentato di entrare illegalmente in Israele, dovremo ritenerci fortunati perché il rischio è che si usi la violenza e che qualcuno si faccia male”.
“Visto che stiamo andando incontro a incidenti e qualcuno si farà sicuramente male, una nave di soccorso avremmo voluto averla – dice ancora Maria Elena Delia – Vedere una nave della nostra marina militare dire ‘o tornate indietro o noi vi lasciamo soli’ non è stata una bella cosa da sentire”. “Perché questi attivisti dovrebbero farsi male in acque internazionali? Questa è la domanda che dovremmo farci tutti – continua Delia – La risposta ce l’ha data il nostro governo: quando c’è Israele di mezzo le regole non valgono più, il diritto internazionale non vale più. Se Israele decide che a 150 miglia dalle coste di Gaza non si può passare e anche una fregata italiana non può passare, lo può fare – aggiunge Maria Elena Delia – Come ci siamo sentiti quando la fregata italiana si è allontanata mentre eravamo ancora in acque internazionali? Abbandonati da chi avrebbe il dovere di proteggerci”.









