Diamante alla deriva. I video di fuoco sui social contro don Magorno

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Fuoco sulla maggioranza di don Magorno

I cittadini sono stufi della politica repressiva di don Magorno. Cominciano ad aprire gli occhi e basta girovagare sulle varie pagine di Facebook per rendersene conto. I discreti consensi che il sindaco sceriffo aveva, durante il loockdown, sono oramai acqua passata. I like sulle sue dirette si restringono a pochi suoi lacchè che si limitano a qualche applauso e gif senza commentare direttamente. In maggioranza questa gente appartiene a coloro che direttamente hanno ottenuto benefici dalla campagna elettorale, proprietari di ristoranti e villaggi, o impiegati comunali corrotti che temono la vendetta amministrativa e preferiscono al momento farsi vedere applaudire in attesa di una Piazza Loreto che nel profondo del loro cuore aspettano come una “liberazione”. Ma anche loro sono scontenti e nei luoghi che contano fanno sentire il loro disagio.

Sulla pagina Facebook di un cittadino – Girolamo Buonanno – sono apparsi da qualche giorno video che ritraggono i consiglieri di opposizione di qualche anno fa, Pascale e Savarese, che inveiscono  contro Magorno e contro la Procura di Paola accusandoli di essere mafiosi. Parole di fuoco dette prima dell’alleanza attuale, e che comunque stanno circolando nei circuiti social…: ”I capimafia non sono Muto, ma nu pisciatùr’ come Magorno” ripete Pascale, e sul profilo Facebook del cittadino, la moglie di Pascale – sempre lei, la solita… – minaccia querele, capirai che paura…

Pascale sta traghettando don Magorno verso la destra, come Iacchite’ ha già scritto al contrario dei media di regime che ancora gli leccano il culo (http://www.iacchite.blog/diamante-don-magorno-prepara-il-trasloco-la-lega-onesta-si-ribella-il-ruolo-di-pascale-e-bartalotta/) dove dovrebbe trovare un posticino tranquillo per continuare il suo lavoro parassitario alle spalle dei cittadini italiani ed a guadagnare 15 mila euro al mese senza mai essere presente nelle aule, e si prepara alla prossima campagna elettorale nella veste di sindaco, sbaragliando il giovane Cauteruccio, al quale don Magorno aveva promesso di essere il prossimo candidato a sindaco, scomparso oramai dalla scena politica del paese assieme al suo gruppo e screditato dalle imprese giudiziarie dalla sua assessora Francesca Amoroso, che ha riempito il paese di mega manifesti con la scritta “andrà tutto bene”, evidentemente riferita alla sua vicenda giudiziaria assieme all’ex sindaco di Scalea Mario Russo.

Il tempio Conad, del suocero di don Magorno, continua intanto indisturbato ad essere costruito ed è di pochi giorni fa la notizia che la BCC di Verbicaro – la banca del clan – vi aprirà una succursale, segno evidente dei legami occulti fra potere economico e corruzione. Il blocco fatto al Conad dall’ex sindaco Sollazzo e da parte dell’Anas per la mancata apertura di una rotonda ed una illuminazione, è storia passata e il Comune attuale per evitare incidenti stradali in quell’area, emette multe tramite rivelatori di velocità dinamici.

Il paese è alla deriva completa. Le campagne sono invase dalla spazzatura, manca l’acqua da 15 giorni ed ora che è arrivata non è potabile, le risse continuano nelle strade nonostante esercito, vigili e carabinieri in circolazione però fino alle 2 di notte. La vicenda dei quattro giovani che hanno seminato il panico nel paese nel giorno di Ferragosto ha dimostrato come non è con il pugno di ferro che si mantiene sano un paese, né con falsi eroismi, e don Magorno ed il suo vice hanno dimostrato in pieno la loro inadeguatezza.