Discarica di Celico, il CAP replica a Pallaria e gli pone una serie di domande

#Pallaria #Ordinanza
Giusto per dare chiarezza all’opera di mistificazione messa in moto dal giglio magico della pagnotta. La retromarcia domenicale della Regione Calabria é stato un atto conseguenziale della protesta messa in piedi dai cittadini e dalle cittadine dell’intera Presila.
L’impianto di Celico, non era escluso dall’ordinanza, e non lo è ancora, ma si tratta di una nota verbale che certamente, per quanto autorevole, non scavalca giuridicamente ciò che é stato emanato dal Dipartimento Ambiente.
La discarica di Celico deve chiudere, il sit-in permanente di Piazza del Popolo a Rovito continua.
Rimaniamo sempre perplessi dinanzi il silenzio politico di Mario Oliverio e ora facciamo noi delle domande a lui ed a Pallaria.

IN RISPOSTA ALL’ING. PALLARIA

Al Dirigente Generale della Regione Calabria Pallaria chiediamo:
È vero o non è vero che l’ordinanza 50 del 15 maggio 2017:
1. Riconosce che la gestione dei rifiuti in Calabria è ancora in emergenza e permette di “violare” le norme che impongono la corretta lavorazione dei rifiuti prima di essere sversati in discarica?
2. Riconosce che in Calabria si è giunti ad un risicato 35 % di differenziata contro oltre il 75% raggiunto dai paesi della fascia presilana?
3. Riconosce che l’impiantistica pubblica prevista dal nuovo piano regionale rifiuti “discariche zero” non è ancora stata realizzata e che in particolare per quella dell’ATO Cosenza non è stato neanche individuato il sito, rendendo irrealizzabile l’obiettivo di risolvere l’emergenza entro il 2020?
4. “ordina” che nel periodo estivo gli “impianti di trattamento privati esistenti sul territorio regionale”, quindi non escludendo quello di Celico della Mi.Ga. srl, “aumentino la loro capacità di trattamento di una percentuale sino al 50% del valore nominale, con riduzione dei tempi di maturazione del FOS e con produzione di CER 19.05.01”. In altre parole ordina che gli impianti privati lavorino parzialmente l’organico producendo un rifiuto paragonabile al tal quale da smaltire in discarica?
5. “ordina” in deroga alla legge 152/2016 che nelle discariche private (quindi anche quella della Mi.GA srl di Celico) possa essere smaltito il codice CER 19.05.01 corrispondente ad un rifiuto simile al tal quale?
Premesso che non poniamo un discorso di campanile chiediamo:
– come mai, nelle more della realizzazione degli impianti necessari, non si sia fatto ricorso all’invio dei rifiuti in impianti idonei oltre regione, per i quali è stato predisposto un apposito bando?
– che fine ha fatto l’impegno preso dall’ing. Pallaria in persona e non mantenuto secondo il quale nell’impianto “illegale” di Celico non sarebbero più stati inviati rifiuti appartenenti al circuito pubblico?
– com’è possibile che non venga sospesa immediatamente l’AIA rilasciata alla Mi.Ga. srl, in presenza di costanti violazioni delle prescrizioni previste nel piano di monitoraggio e controllo? Violazioni evidenziate dalle delibere approvate all’unanimità da 13 consigli comunali.
Vista la celerità con la quale l’ing. Pallaria ha risposto al comunicato del C.A.P. chiediamo di essere altrettanto celere nel rispettare l’impegno a non inviare più rifiuti pubblici nell’impianto di Celico e a sollecitare l’immediata sospensione dell’AIA rilasciata alla Mi.Ga. srl come previsto dalle norme in vigore.

Comitato Ambientale Presilano