Cosenza, gli “eroi” del porto delle nebbie/1. Ecco chi è il titolare delle luminarie di Occhiuto: spacciava droga per i clan

La foto segnaletica di Antonio Scarpelli, titolare della Med Labor

C’è un grande scheletro nell’armadio del deus ex machina di MedLabor, l’impresa che ha avuto l’esclusiva per il decennio del fu sindaco Occhiuto nella realizzazione delle luminarie per la città di Cosenza. Ieri è stato assolto, come da scontatissimo copione, dal porto delle nebbie ma tutti in città conoscono la sua storia. 

Lui si chiama Antonio Scarpelli, ha 57 anni e la sua faccia è comparsa su tutti i giornali locali il 5 febbraio del 2013 quando è stato arrestato nell’ambito dell’operazione Scarface (un nome, una garanzia!) messa in moto dai carabinieri, nel Cosentino e a Roma.med

Scarpelli faceva parte di una rete di spacciatori che portava cocaina ed eroina nelle case dei cosentini cosiddetti “vip”. Ed era finito in cella insieme ad altri personaggi come Antonio Intrieri, Fausto Gagliardi, Davide Pasqua, Francesco Marotta, Simone Santoro e Mario Mignolo. Tutti vicini ai clan della ‘ndrangheta cosentina, così come il suo grande amico Carmine Potestio, referente mafioso di Occhiuto e suo punto di riferimento come riferiscono i collaboratori di giustizia.

L’indagine aveva fatto luce anche sul decesso di un avvocato civilista cosentino, Andrea Russo, avvenuta nel 2011. Il legale, dopo aver comprato della droga, venne fermato dai carabinieri e, per evitare guai, aveva ingerito una quantità eccessiva di cocaina che lo stroncò trasformandosi in una letale overdose.

L’inchiesta era stata coordinata dal procuratore capo in persona, quel dritto di un Dario Granieri e da uno dei suoi pm più fedeli, quel marlonbrando di un Cozzolino… 

Oggi Scarpelli non solo è libero (probabilmente avrà patteggiato con Granieri e Cozzolino, con i quali gli amici di Occhiuto si sono sempre accordati) ma sul suo profilo Facebook, quando si avvicina la Santa Festa, le luminarie di Natale, per le quali continua a prendere soldi dal suo amico Mario Occhiuto anche con l’ausilio di false gare e con “piroette” di tutti i tipi, impazzano… E la brutta faccia di questo signore è sempre ben visibile in tutte le cagate del cazzaro, che evidentemente non se la sente di dirgli che gli crea problemi. Non solo: adesso si atteggia anche a grande “manager” e impresario di spettacoli ed eventi musicali. Della serie: non c’è limite all’arroganza e alla prepotenza umana.

Ecco come Scarpelli lo spacciatore sostiene il suo amico e benefattore Occhiuto

Scarpelli e i suoi sodali (tra i quali un certo Massimo Scarpelli, che gli dev’essere verosimilmente parente…), del resto, continuano ad ingrassare con i soldi di Occhiuto. Ricordiamo: non solo 800mila euro in 3 anni, dal 2012 al 2014, ma anche una “30mila” di mano a mano, come lavori di somma urgenza, per realizzare altre luminarie nel 2016 e anche per le festività natalizie che hanno portato in città il 2017 e finanche il 2018 con la “collaborazione” di una compiacente ditta campana. E altri lavori (veramente indecenti) che hanno continuato a fare pessima mostra di loro nelle strade della nostra città fino a quando è stato tecnicamente “possibile” ovvero prima che Cosenza andasse definitivamente in fallimento. Perché Occhiuto ha continuato a dare soldi anche (o soprattutto?) a chi ha scheletri nell’armadio… E il porto delle nebbie assolve sempre tutti i suoi grandi “eroi” e ce ne sono ancora tanti…

1 – (continua)