Emergenza incendi, Rose. I cittadini non ci stanno e denunciano tutti per disastro ambientale

Palla Palla e Mariggiò

Un gruppo di cittadini di Rose, dopo le drammatiche conseguenze dell’incendio che – a distanza di giorni – ancora sta bruciando le campagne del centro alle porte di Cosenza, ha diffuso il testo di una denuncia per disastro ambientale presentata a tutte le autorità competenti.

“Cinque giorni di sfilate di mezzi e uomini mai visti finora impiegati in un incendio. Cinque giorni di utilizzo di canadair, elicotteri, autobotti di Calabria Verde, della Protezione Civile, betoniere di ditte private con capacità di trasporto d’acqua di circa 10 metri cubi (100 quintali), presenza massiccia di polizia, carabinieri, vigili urbani, mezzi ed uomini dell’Esercito italiano e così via… per vedere ripartire, alcune ore dopo, l’incendio esattamente da dove gli innumerevoli getti d’acqua dal cielo avevano quasi spento del tutto i vari focolai.

Un gruppo di cittadini di Rose (Cosenza), ritrovatisi spontaneamente, condividendo pienamente la giusta indignazione verso un disastro di tali proporzioni, hanno deciso di denunciare alle autorità competenti (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Direzione Nazionale della Protezione Civile, Presidenza Regione Calabria, Prefettura e Procura della Repubblica di Cosenza e così via) i fatti prima descritti, affinché venga fatta piena luce su eventuali responsabilità a carico di chi ha avuto ed ha il compito di coordinare gli interventi di mezzi ed uomini a terra.

Mai si era visto, nemmeno in televisione, che un intervento così massiccio di mezzi ed uomini in un incendio desse un risultato così vicino allo ZERO, poiché il cento per cento di un notevole patrimonio boschivo è completamente andato in fumo.

In queste ultime ore l’incendio forse abbandonerà il territorio di Rose, probabilmente dopo che avrà finito di bruciare quasi tutti i boschi, per spostarsi nei territori dei Comuni confinanti ovvero Celico, San Pietro in Guarano, Acri e Luzzi.

Afflitti e sviliti dal forte dubbio che, al di là delle difficoltà oggettive, ci potrebbero essere state delle negligenze, delle incomprensioni e degli errori da parte di chi era preposto a dare risultati diversi da quelli avuti, questi cittadini chiedono alle autorità competenti di approfondire i fatti esposti e di individuare gli eventuali responsabili dei deludenti e scarsi risultati e, in caso affermativo, di applicare a loro carico le misure previste per il reato di disastro ambientale colposo”.