Fiumi di coca dalla Calabria: così i clan gestivano il traffico di droga. Arresti a Palermo, Reggio e Napoli

La cocaina dalla Calabria e l’hashish da Malaga in Spagna, fino a Palermo, attraverso corrieri campani: a gestire il traffico era il mandamento mafioso di Pagliarelli a Palermo. E’ quanto emerso dall’indagine “Brevis 2”, condotta dal Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri che hanno eseguito 8 provvedimenti di custodia cautelare in carcere e 1 sequestro preventivo emessi dal Gip di Palermo su richiesta della Dda del capoluogo siciliano.

Le ipotesi di reato contestate sono associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e trasferimento fraudolento di beni e valori, tutte aggravate dal metodo mafioso.

L’indagine – prosecuzione dell’inchiesta “Brevis” eseguita nell’aprile scorso, sempre nel mandamento mafioso di Pagliarelli – ha consentito di “riscontrare la perdurante operatività di quell’articolazione di ‘Cosa Nostra’ a Palermo“.
Il sodalizio, con al vertice il presunto reggente del mandamento mafioso di Pagliarelli, avrebbe contato su un continuo afflusso di stupefacente garantito dalla rete criminale di rifornimento che differenzia gli interlocutori a seconda della sostanza richiesta: per l’hashish si sarebbero rivolti a un gruppo di corrieri campani, riforniti direttamente a Malaga, in Spagna, da dove hanno trasportato il carico fino a Palermo. Per la cocaina, invece, hanno fatto riferimento a soggetti calabresi che si sarebbero fatti carico della consegna.

L’operazione “Brevis II” ha un importante valore strategico, poiché consentirebbe di delineare come sia effettivamente Cosa Nostra a garantire l’afflusso costante di stupefacenti nel capoluogo siciliano.
Si ritiene – si precisa in una nota del comando provinciale dei carabinieri di Palermo –, in base ai gravi indizi sin qui raccolti, che la vendita al dettaglio di stupefacenti sia considerata da ‘Cosa Nostra’ anche un vero e proprio ammortizzatore sociale da ‘concedere’ alle fasce sociali delle aree cittadine più critiche, in una chiara ottica di marketing criminale volto al proselitismo mafioso“.

Gli arrestati nell’operazione Brevis II dei carabinieri di Palermo sono: Giuseppe Calvaruso, 44 anni, Giovanni Caruso, 50 anni, Angelo Costa, 28 anni, Francesco Duecento, 20 anni, tutti di Palermo; Gianluca Carrotta, 26 anni, Giuseppe Bifano, 45 anni e Ciro Casino, 49 anni, di Napoli; e infine Domenico Pangallo, 38 anni di Locri (Reggio Calabria). Con lo stesso provvedimento è stato disposto anche il sequestro di una villa in via Altofonte a Palermo.