Follie alla Provincia, il PD sbertuccia Occhiuto: “Sei abusivo e patetico: ferma questo teatrino”

Da sinistra: Cannizzaro, il questore Anzalone, Occhiuto e Potestio

Che Mario Occhiuto sia un bipolare, un bugiardo patologico, un cazzaro, un delinquente ed un truffatore lo scriviamo ormai da mesi. 

Occhiuto è un mistificatore della realtà: rimuove gli avvenimenti e crede di essere unto dal Signore, ragion per cui quello che fa dev’essere per forza “illuminato”. E deve anche essere convinto che esista un codice di leggi che prende il suo nome. Perché in queste ore, non contento di aver scritto le leggi quando aveva in pugno il procuratore di Cosenza, adesso vorrebbe riscriverle per rimanere seduto sulla poltrona di presidente della Provincia a dispetto di Dio, dei santi e… delle leggi.

Ecco cosa scrive il Divino.

C’è chi pensa che si può andare a governare un Ente senza vincere le elezioni. C’è chi è abituato ad usare ogni strumento di pressione e ogni artificio pur di raggiungere i suoi obiettivi legati solo alla gestione del potere.

C’è chi organizza trappole e prova ad esercitare influenza politica sugli organi istituzionali con lo scopo di sovvertire il risultato di elezioni democratiche. Noi invece lavoriamo per le persone e la comunità con i fatti e con spirito di servizio. E non abbiamo né il tempo, né la cultura per questo tipo di vecchia politica. Questa è la differenza.

La Provincia rimane ancora sotto la guida di chi è stato votato liberamente dai consiglieri e dai sindaci di 155 Comuni della provincia di Cosenza.

Stavolta, però, ad accusare Occhiuto non è solo Iacchite’ ma, ahilui, addirittura il Consiglio di Stato ed anche politici, consiglieri provinciali, segretari di partito, che non sono certo pincopallini e oggi gli dicono a muso duro quelle verità che noi gli stiamo spiattellando in faccia da quasi un anno.

Iniziamo con Graziano Di Natale, che è il consigliere provinciale che ha già preso il suo posto, anche se Occhiuto non vuole staccarsi dalla poltrona e fa i “capricci”. 

Graziano Di Natale
Graziano Di Natale

“Noi siamo abituati a rispettare regole e leggi – afferma Di Natale -. Dispiace dover intervenire in una questione che appassiona solo Mario Occhiuto. Vale a dire conservare in tutti i modi la poltrona di Presidente della Provincia. Gli specchi sono finiti e si cerca di pescare nel torbido generando confusione. L’architetto Mario Occhiuto ha proposto appello incidentale al Consiglio di Stato ( lui ) sul presupposto che lo statuto della Provincia di Cosenza avrebbe previsto la sua permanenza in carica. Ebbene il Consiglio di Stato, letto il ricorso, ha disatteso l’appello proposto e confermato la sentenza del TAR Calabria che statuiva la sua decadenza. Se ne faccia una ragione e sia serio. Soprattutto dia l’esempio di rispetto di regole e leggi. Non siamo all’asilo dove chi perde scappa via con il pallone!!!”. 

E continuiamo con il segretario provinciale del PD Luigi Guglielmelli, che non sarà proprio il massimo dal punto di vista dell’azione politica, ma riesce ancora a rispettare le leggi e ad essere democratico. Perché se c’è una legge, le istituzioni non possono far finta di nulla, altrimenti dovremmo prendere atto di essere in dittatura e che Occhiuto sia diventato Pinochet. Possiamo comprendere che il fascismo e il razzismo latente di questo signore emergano sempre di più col passare dei giorni e dei mesi ma a tutto c’è un limite.

Luigi Guglielmelli
Luigi Guglielmelli

“Se rispettare le regole significa essere antidemocratici allora Lei signor sindaco è il più democratico di tutti – scrive Guglielmelli -.  La legge prevede che il sindaco decaduto perde la carica di presidente della Provincia e la conseguenza è la più antidemocratica di tutte: elezioni.

Lo Statuto della Provincia è stato già superato da una sentenza del Tribunale dl Cosenza e dal Consiglio di Stato, che ha respinto il suo ricorso incidentale. Lei parla di trappole e pressioni, bene. Vorrà dire che riscriveremo tutti i libri di diritto e chiameremo pressione un atto di citazione e trappola un ricorso.

Lei sa bene di essere abusivo. Metta fine a questo triste spettacolo ed accetti le regole democratiche: faccia rivotare sindaci ed amministratori. Non continui a mortificare le istituzioni. Fermi questo scempio da codice penale”.