Fuscaldo, tutte le bugie di Ramundo: il lampante sistema di illegalità e i parenti di Cavaliere

Il sindaco Eamundo e Oliveroio

Dalla ricostruzione dei fatti emergono a carico degli indagati Gianfranco Ramundo, Michele Fernandez e Salvatore Fidotti gravi indizi di colpevolezza. Dalla lettura complessiva delle intercettazioni e dal dato documentale emerge che il sindaco Ramundo dal 2 marzo 2012 al 31 dicembre 2016 ha affidato il servizio di gestione del depuratore sempre alla Impec Costruzioni Spa in una sorta di regime di prorogatio attraverso l’emissione delle ordinanze contigibili ed urgenti oggetto di contestazione, senza effettuare alcuna gara ad evidenza pubblica come invece previsto dalla legislazione in materia di appalti pubblici.

Le ordinanze poi contengono affermazioni assolutamente mendaci circa il fatto che l’ufficio tecnico stava provvedendo alla redazione della documentazione propedeutica all’affidamento del servizio a mezzo gara ad evidenza pubblica, circostanza della quale il sindaco dà atto in ogni provvedimento di quelli in oggetto per giustificare il suo operato: a seguito delle perquisizioni eseguite in data 5 dicembre 2017 e grazie alle sommarie informazioni assunte si è accertato che il formale atto di indirizzo gestionale nei confronti dell’ufficio urbanistica e gestione del territorio ai fini dell’affidamento del servizio secondo la vigente normativa in materia di appalti pubblici, è stato deliberato solo in data 28 settembre 2016, peraltro dopo che la Guardia di Finanza aveva effettuato, in data 6 luglio 2016, un intervento amministrativo presso il Comune di Fuscaldo avente proprio ad oggetto il servizio di depurazione, acquisendo la relativa documentazione.

Ma vi è anche un altro profilo di falso, perché nelle ordinanze del sindaco Ramundo sono contenute altre false affermazioni riguardanti l’inesistente studio di appalto consortile su finanziamento regionale. Circostanze non corrispondenti al vero per come si ricava dalla documentazione acquisita nel Comune di Fuscaldo e dalla dichiarazioni rese dal dirigente della Regione Calabria Domenico Maria Pallaria. 

Tutte le ordinanze emesse dal sindaco sono state emesse quando era già in corso l’iter amministrativo per l’affidamento del servizio senza l’espletamento di nessuna gara, con l’utilizzo di mezzi fraudolenti integrati dalle false attestazioni contenute nelle ordinanze, e di conseguenza depongono per l’alterazione del procedimento di scelta del contraente, e per un sospetto favoritismo per l’impresa in questione.

Dalla lettura degli atti emerge lampante la complessiva situazione di illegalità esistente nel Comune di Fuscaldo, ove spiccano figure di funzionari, dipendenti e amministratori pubblici. Emerge un sistema inquietante nel quale si consumano delitti contro la pubblica amministrazione, volto alla distorsione del procedimento della scelta del miglior contraente e alla procedura da seguire, in ragione di uno spregiudicato esercizio della funzioni pubbliche e di rapporti collusivi con privati cittadini, primi tra tutti gli imprenditori, e del bieco mercimonio della funzione pubblica, circostanze che rendono da un lato spregevoli le condotte accertate e quindi evidente la determinazione a delinquere degli agenti, dall’altro agevole l’intervento criminale.

Quanto agli indagati che operano nella pubblica amministrazione si osserva che gli stessi non hanno avuto alcuna remora a violare la disciplina per l’affidamento dei servizi e ad asservire l’interesse pubblico a favoritismi in vantaggio degli imprenditori, nonché ad abusare dei loro poteri per procurare vantaggi a privati. 

Rispetto a Gianfranco Ramundo si ritiene sussistente il concreto ed attuale pericolo che il soggetto commetta delitti della stessa specie di quelli per i quali si procede soprattutto iun considerazione delle seguenti circostanze: anche dopo la notifica dell’interdittiva antimafia, comunicata con provvedimento del prefetto di Napoli del 29 settembre 2017, nonché dopo le perquisizioni effettuate dalla Guardia di Finanza di Paola su disposizione della procura, il sindaco, il 24 gennaio 2018, ha adottato una ulteriore ordinanza con la quale ha prorogato il servizio di affidamento della gestione del depuratore alla medesima Impec dal 1° gennaio al 30 settembre 2018… E comunque non si può sottacere che il Ramundo ricopre ad oggi la carica di sindaco del Comune di Fuscaldo, circostanza questa che porta a ritenere elevatissimo il rischio di reiterazione di reati della stessa specie di quelli per i quali si procede.

Questo è il quadro delineato dalla procura di Paola e che è stato messo nero su bianco con l’ordinanza, ora attendiamo le motivazioni del Tribunale del Riesame di Catanzaro e nel frattempo assistiamo alla vergognosa dimostrazione di forza di questi soggetti che si pavoneggiano in consiglio comunale atteggiandosi a grandi politici…

Al vicesindaco Paolo Cavaliere comunichiamo che tutta la città di Fuscaldo è al corrente che non solo il fratello Francesco “lavora” con la società Impec sfacciatamente favorita per anni dall’amministrazione della quale fa parte, ma anche il cugino, tale Mario Francesco Bonavita. Mentre, per non farsi mancare nulla, un altro fratello del vicesindaco, nome di battesimo Damiano, e un cugino, Gabriele Bonavita, “lavorano” (sempre si fa per dire!) nell’azienda dei rifiuti sfacciatamente favorita dalla sua amministrazione, quella – tanto per essere più chiari – rappresentata da Antonietta Caputo, l’affascinante avvocatessa nota per il “panaro” ma soprattutto per le attività truffaldine che mette in atto. Un bel quadretto, non c’è che dire.

Al sindaco Ramundo, infine, consigliamo di evitare metafore imbarazzanti (per lui…) come quelle dei bocconi amari da “ingoiare”. Capiamo il riferimento quasi freudiano ma tutta la città ne è al corrente e – anche se sotto i baffi – ride di lui a crepapelle ed è veramente il minimo che si possa fare. Per il momento, ci fermiamo qui ma non c’è dubbio che torneremo a parlare di questi soggetti sempre più patetici e sempre più impresentabili.

4 – (fine)