Genesi, Petrini torna in carcere e la moglie è indagata: l’epicentro si sposta su Crotone

Marco Petrini

di Bruno Palermo

Fonte: Crotone News (https://www.crotonenews.com/)

Petrini torna in carcere e la moglie è indagata per intralcio alla giustizia in concorso con persone allo stato ignote.

L’ex magistrato in servizio con le funzioni di presidente di sezione della Corte di Appello di Catanzaro, Marco Petrini, passa dai domiciliari al carcere dopo che i pm hanno accolto la richiesta del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di SalernoGiovanna Pacifico, mentre sua moglie, Stefania Gambardella, è indagata per intralcio alla giustizia.

I due provvedimenti sono stati eseguiti questa mattina dagli uomini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Crotone, agli ordini del colonnello Emilio Fiora, e del Servizio Centrale Operativo Criminalità Organizzata di Roma (SCICO).

Stefania Gambardella, cancelliere in servizio presso la Corte d’Appello di Catanzaro, alla quale è stato notificato l’avviso di garanzia, è stata anche destinataria di un decreto di perquisizione. Al centro delle accuse per la moglie di Petrini sono finite alcune telefonate nelle quali Gambardella, secondo magistrati inquirenti e i finanzieri, a partire dal 22 febbraio scorso e in concorso con ignoti, avrebbe indotto l’ex giudice a “rendere dichiarazioni mendaci, usando espressioni intimidatorie, in almeno tre interrogatori”.

Interrogatori di Petrini che magistrati inquirenti e investigatori della Guardia di Finanza di Crotone hanno verificato e appurato e in base ai quali il Gip Giovanna Pacifico ha chiesto e ottenuto la traduzione dell’ex giudice dagli arresti domiciliari al carcere.

In particolare due dei tre interrogatori riguardano Crotone.

In un interrogatorio, infatti, Marco Petrini aveva dichiarato, autoaccusandosi di corruzione giudiziari e accusando altre persone, di aver ricevuto dall’avvocato di un ex politico crotonese (nessuno dei due risulta indagato), per due volte e in due circostanze diverse, due biglietti per assistere a partite del campionato di Serie A, in cambio di un provvedimento da aggiustare. Petrini stesso raccontò ai finanzieri di aver aggiustato in effetti il provvedimento senza coinvolgere gli altri due membri del collegio.

Le indagini della Guardia di Finanza trovarono riscontri nel corso di una perquisizione a casa dell’ex giudice, dove i finanzieri trovarono la dichiarazione di cessione dei biglietti nominativi a firma dell’ex politico crotonese con allegato la carta di identità di Petrini.

Continuando a verificare, però, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Crotone, hanno scoperto che le dichiarazioni di Petrini, in merito all’aggiustamento del provvedimento, sono risultate essere mendaci. Infatti, secondo le risultanze dei finanzieri, Petrini quel collegio non lo aveva mai composto e il giudizio della Corte d’Appello non fu di accoglimento, ma di non luogo a provvedere poiché c’era stata già un precedente pronunciamento di un altro organo di giustizia.

Quindi i finanzieri riscontrano la cessione dei biglietti dei quali aveva parlato Petrini, ma non la parte in cui dichiarava di aver adottato una ordinanza di accoglimento per l’istanza presentata dal legale dell’ex politico crotonese.

In un altro episodio Petrini si accusa e accusa un altro magistrato per aver fatto parte di un collegio che avrebbe aggiustato una vicenda economica per degli imprenditori di Crotone. La vicenda, però, secondo i finanzieri, è quanto mai controversa. Primo perché il magistrato accusato da Petrini, dalle risultanze delle indagini, alle Fiamme Gialle non risulta aver mai fatto parte di quel collegio giudicante, e poi è lo stesso Petrini che venti giorni dopo ritratta tutto quello che aveva dichiarato nel precedente interrogatorio compreso il coinvolgimento, su episodi diversi, di altri tre magistrati del distretto di Catanzaro.

Episodi che sono alla base della richiesta del Gip Giovanna Pacifico, e accolta dai pm Masini e Senatore, della sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con la detenzione in carcere.  

Per Petrini, inoltre, come si ricorderà, e per gli altri cinque imputati dell’operazione “Genesi” (Emilio SantoroLuigi Falzetta, Giuseppe Tursi Prato, Francesco Saraco e Vincenzo Arcuri) è stato disposto il giudizio con rito immediato la cui prima udienza è fissata per le ore 9:00 del prossimo 9 giungo dinanzi al collegio giudicante del Tribunale di Salerno.