“Gentilissimo signor procuratore”: la lettera di Occhiuto a Granieri

Mario Occhiuto e Dario Granieri

Nella mattinata di ieri, nel Tribunale di Cosenza, abbiamo presentato e discusso il riesame contro il decreto di sequestro preventivo di Iacchite.it sanzionato il 9 ottobre scorso dalla procura di Cosenza tramite il pm, un tale che viene chiamato Di Maio, evidentemente legato mani e piedi al procuratore Granieri.

Sono venuto in possesso di questo documento che adesso ho deciso di pubblicare ovvero la lettera indirizzata dal sindaco di Cosenza al procuratore capo Granieri, non ho potuto resistere alla tentazione di renderlo noto a tutti.

In primo luogo per far capire a tutti davanti a quale soggetto ci troviamo. Un personaggio dalla personalità bipolare, un bugiardo patologico capace di negare qualsiasi cosa e di fare tutto e il contrario di tutto.

E’ come se il sindaco di Roma (che pure ne ha subite tante) scrivesse al procuratore Pignatone per chiedere la “testa” di Marco Travaglio o di qualsiasi altro giornalista che scrive su di lui. E il sindaco Marino, per quanto ne abbia fatte di cazzate, non è certo “sporco” e intrallazzato come Mario il bugiardo.

Ma, prima di approfondire il discorso, leggete insieme a me questo straordinario documento di ipocrisia e di falsità scritto dal pugno di questo povero scemo.

Gentilissimo Sig. Procuratore,

mi trovo costretto a scriverle per esternarle lo stato di estremo sconforto che mi causa l’assenza di conseguenze rispetto alle mie denunce formulate nei confronti del sig. Gabriele Carchidi.

Ho già depositato una querela e due successive integrazioni nei confronti del predetto e tuttora non ho ancora notizie delle determinazioni della Procura.

In questa situazione di stasi cresce di sicuro dentro il citato soggetto un inaccettabile senso di impunità, che lo porta ad esagerare in maniera sempre più estrema nelle sue farneticazioni intrise di falsità gravemente offensive e mediaticamente devastanti, proprio perché diffuse nella piazza virtuale rappresentata dalla piattaforma Facebook.

Tutto ciò è foriero non solo di gravi disagi per il sottoscritto ma soprattutto per i propri familiari, penso ai miei figli che sovente mi chiedono delucidazioni sulle false notizie messe in giro dal soggetto in questione e vedo nelle loro espressioni profondo senso di dolore.

Le domando pertanto cosa debbo fare per ottenere Giustizia, a chi rivolgermi per eliminare questo smisurato disagio che diventa frustrazione.

Le chiedo, quindi, per le prerogative proprie del suo ufficio, di porre in essere quanto possibile per dare impulso al procedimento scaturente dalle mie denunce.

Le chiedo, inoltre, di verificare e di indagare su possibili macchinazioni che si trincerano dietro il soggetto, che appare sempre più come uno strumento eterodiretto di informazione deviata, al fine di avvelenare il clima delle imminenti elezioni amministrative dove sarò candidato.

Tutte le propalazioni di cui trattasi appaiono ispirate, infatti, al classico metodo del falso “dossieraggio”, ove si mescolano notizie vere, verosimili e palesemente false.

Con l’aggravante di tentare di orientare anche la Procura della Repubblica di Cosenza, che viene sovente dal soggetto disegnata come il porto delle nebbie, impegnata solo a coprire malefatte.

Sotto tale aspetto mi (e le) domando se il soggetto non sia forse imbeccato da frammenti deviati delle forze dell’ordine o da uomini di partito con cariche elettive che rivestono ruoli all’interno degli organi di intelligence e che potrebbero avere interesse ad influenzare le imminenti future elezioni comunali.

Le chiedo, pertanto, di porre rimedio ad una situazione marcia e non più tollerabile.

Distinti ossequi

Cosenza, 25-8-2015

Mario Occhiuto

Ci sarebbe davvero poco da commentare ma qualche altra parola la voglio ancora spendere per questo personaggio. Non tanto nel merito delle sue (quelle sì) farneticazioni rispetto a quelli che erano (all’epoca) ancora soltanto dei semplici post sulla piattaforma Facebook. Ma soprattutto sul grado di “confidenza” che quest’uomo (?!?) vanta nei confronti del “gentilissimo signor procuratore”.

lettera

Che Occhiuto sia un uomo (?!?) frustrato lo si capisce solo guardandolo in faccia e sentendolo parlare. Una persona così piena di sè e così tronfia nella sua infinita ignoranza non può che sentirsi in questo modo quando qualcuno gli sbatte in faccia la verità.

Qui se c’è qualcuno che ha un senso di impunità non può essere che lui e presto lo scopriranno tutti i cosentini.

Occhiuto ha una coda di paglia lunga quanto la sua falsità. E lo si capisce chiaramente quando cerca “grandi vecchi” e “pupari” che in realtà esistono soltanto nella sua povera mente malata e nella sua doppia personalità di politico corrotto e uomo (?!?) mediocre e senza palle. 

I frammenti deviati delle forze dell’ordine o i politici che hanno ruoli nell’intelligence sono evidentemente i suoi contatti, quelli che gli hanno fatto avere i documenti della Dda di Catanzaro “in esclusiva” e li hanno usati per “ricattare” coloro i quali vi comparivano. Per fortuna, la Dda ha aperto un’inchiesta sulla fuga di notizie riguardante i verbali dei pentiti e presto ci “divertiremo” a capire chi c’è dietro a questo sporco traffico. Quanto al “dossieraggio” è tutto compreso nelle sue determine dirigenziali e nelle sue delibere di giunta, che finalmente qualcuno, anche nel “porto delle nebbie”, ha cominciato a leggere.

Altro che dossier…

Ultima considerazione: Occhiuto è quello che è e ormai ce ne siamo fatti una ragione. Ma cosa dovremmo dire del “gentilissimo signor procuratore”, che esegue gli ordini dell’uomo frustrato? Presto parleremo e scriveremo anche di questo.

Gabriele Carchidi