Giustizia nel caos, le indagini di Facciolla sulla clinica Tricarico e il ruolo di don Magorno (di Saverio Di Giorno)

di Saverio Di Giorno

Nel primo capitolo di questa intricata vicenda, grazie a vecchie intercettazioni rispolverate si è potuta ricostruire la storia che ruota attorno all’annosa questione di Piazza Fera e della procura di Cosenza (http://www.iacchite.blog/cosenza-tutti-gli-intrecci-massomafiosi-per-piazza-fera-di-saverio-di-giorno/). Seguendo gli affari del clan Muto, si ritrovano gli stessi protagonisti, le stesse dinamiche e anche gli stessi antagonisti e anche in questo caso delle intercettazioni inedite sono illuminanti.

Il clan Muto ha le mani non solo sugli appalti, ma anche sulla sanità privata. Anche per questo capitolo bisogna partire dal passato. Risalgono a qualche anno fa le risapute polemiche riguardanti “un’assidua frequentazione di un politico del Pd con un boss della sanità privata intestatario di cliniche per conto dei Muto”. Le polemiche caddero sull’ex clinica Tricarico di Belvedere e sul senatore Magorno (ex PD e ora Italia Viva). Documentata è la vicinanza della clinica (una delle più finanziate della Calabria) alla politica. Nel 2014, la clinica finanziò la campagna elettorale di Enza Bruno Bossio (Pd) e per lungo tempo, le è stato accanto il senatore Magorno. Guarda caso, lo stesso pezzo di politica che si nomina ogni volta che si parla di Piazza Fera.

Come per la piazza di Cosenza, anche in questo caso, oltre alla politica c’è di mezzo una procura. Grazie a intercettazioni inedite dell’inchiesta Cartesio della DDA di Catanzaro, sarà più semplice farsi un’idea. È il prof. Ruggiero (poi condannato) che conversa con il maresciallo Aversa e dice testualmente “… ti proteggo io alla Procura! Il procuratore Greco è amico mio (…) La tiene il procuratore Greco” (…) “A un matrimonio il procuratore ha detto (…) scrivono tutto! (…) fin quando capitano a me! Va bene, ma se li frega qualcun altro” e subito dopo “Con me ce la tiene Facciolla, non ho capito che vuole Facciolla da me!?… Facciolla la tiene con Tricarico”. Verificando le informazioni sull’ex pm Francesco Greco, poi trasferito per incompatibilità ambientale, salta fuori anche un’informativa della Guardia di Finanza nella quale si figurano varie ipotesi di reati e di rapporti con uomini delle forze dell’ordine poi trasferiti.

Il quadro che salta fuori è chiaro: il pm scomodo anche in questo caso è Facciolla che evidentemente si era interessato alla clinica. Inutile dire che anche su questo nastro non pochi sono i dubbi. Non bisognava forse approfondire la posizione del pm Greco visto che era accusato di gestire la procura come fosse casa sua? Delle denunce di Facciolla ci si era serviti, nel primo capitolo, per ricostruire le vicinanze del procuratore Spagnuolo a Luberto. Inutile dire che Luberto era il pm che coordinava l’inchiesta Cartesio e quindi anche in questo caso le strade dei due (Facciolla e Luberto), si sono incontrate e scontrate. E non è l’unico caso.

L’ultimo, il più grave, ha come sede, invece del Tirreno, lo Ionio. Luberto è stato trasferito per aver sminuito il ruolo di intercettazioni riguardanti l’ex deputato Pd Ferdinando Aiello. Anche in questo caso, la politica ha come sostenitori patron della sanità privata: il gruppo iGreco. E proprio su questo stava indagando Facciolla. Poi anche lui è stato trasferito, ma ad oggi le accuse a suo carico sono state archiviate. Ora, anche nel caso iGreco c’è di mezzo il gruppo di potere renziano nel quale rientra a pieno titolo il senatore Magorno.

C’è però una differenza sostanziale tra le due vicende, quella del Tirreno e quella dello Ionio. Sull’alto Tirreno gli equilibri sono cambiati da tempo e sulle strade i segni ci sono stati tutti. Lo dimostrano le parole che disse tempo fa Pasquale Tricarico in un’intervista, in occasione del fallimento della clinica: “il territorio del Tirreno non ha politici”. Era segno che si erano rotti i rapporti tra due mondi che fino a ieri invece banchettavano. All’acquisto si era interessato, tra l’altro, lo stesso gruppo ionico con il solito sistema della svendita a “1 euro” più volte raccontato. Ma ancora più rappresentativo della fine di un’epoca è forse il salto del senatore Magorno che abbandona il Pd di Oliverio, nel momento di massima difficoltà e si fa fotografare vicino a Gratteri a Diamante, proprio mentre Gratteri indagava sul Pd. Che dire … lungimirante se non altro.

E il punto è questo: mentre i soliti Adamo e Bruno Bossio finivano tra le reti di intercettazioni varie e venivano messi all’angolo del partito, ormai bruciati, Magorno saltava sulla nuova creatura di Renzi, il quale, già intavolava dialoghi con la destra di Salvini e Meloni, ben più forte. Dialogava a Roma sulla giustizia e persino ora si trovano d’accordo con le aperture della Santelli. È da tempo che i due usano la Calabria come tavolo di scambio. Dato questo quadro, è un caso che dove c’è di mezzo solo quel Pd, si indaga su appalti, protagonisti e giudici che provano a coprire (sia Spagnuolo, che Luberto sono indagati a Salerno), mentre se c’è di mezzo anche Renzi o la destra, i giudici che provano a far luce vengono spostati? Dubbi legittimi per coincidenze.

Dubbi che possono trovare conferma o smentita solo negli omissis sul politico che frequentava i Muto, ad esempio, o nelle altre carte di cui si è scritto. C’è il rischio che, se alla prossima operazione di Gratteri finiscono nella rete i soliti Pd e rimangono i soliti buchi, si faccia solo un favore a Renzi e Salvini. D’altra parte, molti di questi fatti e queste inchieste se l’è ritrovate sul tavolo Gratteri al suo insediamento nel 2016.

Ah, se può essere ancora più chiarificatore: il pm Greco fu spostato per le relazioni che intratteneva con un’avvocatessa del foro di Paola, del comune di Scalea e dell’ex sindaco Mario Russo. Anche in questo caso, c’è un’operazione di Luberto con tanti dubbi (Plinius) che abbiamo documentato e, anche in questo caso, ci sono giudici amici di Renzi. Ma questa, appunto, è una storia già scritta. Coincidenze? Va bene indagare Luberto, ma forse anche riprendere i suoi fascicoli sarebbe utile.