Governo Italia: il ritorno alle urne spaventa il Pd di Madame Fifì e FI di Jole Santelli

Il veto di Mattarella su Savona, imposto al Presidente da buona parte della Comunità Europea, non preoccupa tanto Salvini e Di Maio, ma più gli altri partiti. Principalmente Pd e Forza Italia. E in particolare, come sempre, i deputati e senatori eletti in Calabria. Se lo scontro dovesse farsi ancor più duro tra il Presidente e Salvini, la possibilità di ritorno alle urne potrebbe essere l’unica soluziona al conflitto istituzionale.

Dal canto suo Salvini si dice irremovibile sulla scelta, incassando il like di Di Maio, e per quel che riguarda il Presidente – che non motiva il veto, perchè non può dirlo apertamente che non lo vuole “l’ Europa” – Savona non passerà.

Lo stallo sembra insuperabile. E lo spauracchio delle urne torna ad aggirarsi tra gli eletti miracolati. Un ritorno alle urne che premierebbe, senza ombra di dubbio, chi fino ad oggi si è battuto per formare un legittimo governo democraticamente eletto, ma ostacolato in tutti i modi dalla congiura messa in atto dall’Europa e sostenuta da Mattarella, contro la maggioranza degli italiani: Lega e M5S. Potrebbe essere un plebiscito, e questo, a differenza della volta scorsa, dove in tanti si sono salvati per il rotto della cuffia, potrebbe significare per i molti miracolati, ripescati, paracadutati, la non rielezione che sancirebbe la loro definitiva scomparsa dalla scena politica italiana. Che bello!

Ma questo i vecchi marpioni della politica lo sanno bene, e il piccolo test in Valle d’Aosta lo conferma: spariscono FI e PD. E sanno bene che ritornare alle urne per loro sarebbe una disgrazia, e allora da un lato fanno finta di dirsi con Mattarella, dall’altro lo implorano di dare il via libera al governo.

E tra questi che predicano bene e razzolano male non potevano manacare i nostri deputati e senatori, il fior fiore della politica calabrese: Madame Fifì, don Magorno, Jole Santelli, Roberto Occhiuto. I quattro dell’ave Maria, che a breve si troveranno ad essere nello stesso partito, sono giorni che non fanno altro che elogiare Mattarella e le sue scelte, salvo poi fare pressione sottobanco affinchè il Presidente sciolga la riserva, hanno una paura tremenda di ritornare alle urne. La loro percentuale di consensi cala ogni giorno di più, e anche partiti come Fratelli d’Italia potrebbero ritrovarsi fuori dal parlamento. La loro ultima risicata rielezione potrebbe rivelarsi ancora più risicata in un’altra eventuale prossima votazione. Il rischio è alto e il gioco potrebbe non valere la candela. Meglio stare al calduccio dell’opposizione che senza cariche per strada.

Ci attende un altro fine settimana di passione. Ma una cosa è certa: comunque vada per il M5S e la Lega sarà l’ennesima vittoria.