Gratteri convocato in Commissione Antimafia: ecco di cosa parlerà

Dopo la nomina all’Osce Gratteri continua il suo tour in giro per l’Italia a spiegare, ai giovani e non, cos’è la ‘ndrangheta. Gratteri, oltre ad essere un esperto in narcotraffico, con l’operazione al CARA di Crotone è diventato anche un esperto in migrazioni. Infatti nel suo mandato all’Osce si occuperà principalmente di questo: come fermare i flussi migratori provenienti per lo più dal centro Africa. E come sempre ha già pronta la sua ricetta.

Gratteri per mercoledì 21 giugno è stato convocato a Roma in audizione presso la Commissione Antimafia. L’argomento della “convocazione” non verterà come pensano in tanti, sull’evoluzione della ‘ndrangheta che da organizzazione criminale “rurale” è diventata “classe dirigente”, oppure sulla corruzione dilagante nei pubblici uffici, o sulle collusioni politiche/massoniche/mafiose che inquinano la vita pubblica che come dice lo stesso Gratteri sono più pericolose della ‘ndrangheta criminale. Niente di tutto questo, Gratteri è stato convocato per esporre il suo parere sulla legalizzazione delle droghe leggere. In sostanza si parlerà degli spinelli: per la Commissione Antimafia, e per Gratteri le urgenze criminali in Italia, ma soprattutto in Calabria dove lui è procuratore capo della DDA, sono gli spinelli.

Gratteri parla di tutto ma mai della corruzione e della collusione politica/massonica/mafiosa esistente, come il narcotraffico, nei nostri territori. Su questo si sa, Gratteri non ha molta esperienza, conosce poco il mondo della corruzione politica/mafiosa. E lo dimostra il fatto che in vita sua non ha mai arrestato un politico mafioso, nonostante continui a dirci che in Calabria di queste figure è pieno. Ma dove si trovano e come fermarli non lo dice mai. Ha una ricetta per tutto ma non per questo problema. Che evidentemente non ritiene tale. E’ solo un argomento da sciorinare nei convegni giusto per darsi un tono. Ma in pratica non muove un dito.

Mentre a Cosenza continuano tranquillamente le ruberie pubbliche, e l’impunità per tutti i corrotti e politici mafiosi regna sovrana, a Roma si discute se gli spinelli fanno bene o fanno male. Se legalizzare aumenterà il consumo oppure no. E nel mentre i narcotrafficanti che dagli spinelli ricavano enormi entrate economiche, si organizzano con i loro sodali politici su come riciclare tutto il denaro derivante dalla droga. Ma anche l’argomento riciclaggio, e da dove arrivano certe ricchezze, non interessa Gratteri. Infatti non ha mai fatto una sola indagine patrimoniale sui tanti che ostentano ricchezza di dubbia provenienza. Basterebbe veramente poco per sgamare i marpioni che lucrano sul denaro pubblico: esaminare i loro conti correnti. Ma questo a chi ha i soldi non si può fare. Perché il denaro pulisce tutto e rende le persone, anche le peggiori, più accettabili.

Anche questo non vuole essere un attacco a Gratteri, ma è l’ennesima sottolineatura del suo predicare bene e razzolare male. Prima ci ha riempito la testa che dovevamo denunciare la corruzione e i politici mafiosi, e quando lo abbiamo fatto, fornendo anche notizie di reato, ha voltato la faccia dall’altra parte. Alla lunga stanno venendo fuori le vere intenzioni di Gratteri e non sono quelle di ripristinare la legalità laddove la Giustizia viene giornalmente oltraggiata, vedi Cosenza dove il crimine politico sguazza alla grande, ma pare più interessato alla sua immagine che a quella della Giustizia. Amen.