Guerra in Ucraina, 87° giorno: la Russia rivendica la vittoria a Mariupol e valuta lo scambio di prigionieri

Nell’87esimo giorno della guerra in Ucraina la Russia dispiega le sue forze per l’iniziativa militare nel Donbass, rivendicando la vittoria a Mariupol e lanciando una grande offensiva nella provincia di Lugansk. Ieri gli ultimi soldati ucraini dentro l’acciaieria Azovstal si sono arresi, mentre i proprietari dell’acciaieria minacciano di fare causa a Mosca. Secondo il Pentagono non ci sono prove che la Russia abbia usato armi laser in Ucraina. Il presidente Zelenskt ha proposto di confiscare i beni dei russi all’estero e darli in risarcimento alle vittime della guerra. Intanto il presidente della Russia Putin ha affermato che il numero di attacchi informatici alla Russia da parte di «strutture statali» straniere è aumentato più volte e la Russia deve rafforzare le sue difese informatiche.

Mosca valuterà scambio di soldati Azov con Medvedchuk

La Russia ha dichiarato che prenderà in considerazione la possibilità di valutare uno scambio di prigionieri con l’Ucraina. Lo scambio sarebbe tra i soldati del battaglione Azov, che stanno difendendo l’acciaieria Azovstal a Mariupol, e l’oligarca filorusso Viktor Medvedchuk che venne catturato ad aprile in un blitz degli 007 di Kiev. Lo si apprende da una conferenza stampa a Donetsk con Leonid Slutsky, negoziatore russo e capo della commissione Affari Esteri della Duma, citato da Interfax.