Occhiuto, ma quando risponderai ai genitori del piccolo Giancarlo?

Oggi sono trascorsi esattamente quattro anni dall’infanticidio del piccolo Giancarlo Esposito nella piscina-fogna di Campagnano. Il bambino è stato colpevolmente lasciato annegare dal titolare della struttura Carmine Manna e dalle sue istruttrici.

Il processo per fare luce sull’infanticidio riprenderà non si sa ancora quando ma tutti hanno capito che siamo davanti ad uno dei soliti tentativi di insabbiare la verità perché nella matassa c’è finito un “pezzo grosso”, Carmine Manna, appunto, ex assessore della giunta Occhiuto.

Ormai da tempo siamo in contatto con i genitori del piccolo Giancarlo, Mimmo e Alessandra Esposito. Abbiamo già pubblicato il loro duro j’accuse nei confronti di Manna, un uomo senza scrupoli, che non ha ritenuto opportuno chiudere la piscina neanche un minuto dopo la morte di Giancarlo.

In qualsiasi parte del mondo, quella piscina sarebbe stata sequestrata ma a Cosenza no, qui con il codice Granieri-Occhiuto prima e adesso con l’omologo codice Spagnuolo-Occhiuto si è potuto e si può sempre fare di tutto e di più per proteggere gli amici degli amici.

Occhiuto ha vinto di nuovo le elezioni, si è fatto fotografare, come vediamo, insieme a decine e decine di bambini dalla sua macchina propagandistica per farci vedere com’è bravo e com’è buono.

manna Il suo amichetto Carmine Manna è stato trombato clamorosamente (noi in cuor nostro speriamo di aver contribuito a non farlo votare dai cosentini) ma a quanto pare non ha ancora perso le speranze di rientrare nel giro perché dicono che Mario, sì insomma Occhiuto, non abbandona mai chi è in difficoltà.

Ma non ci interessa molto questa questione. Oggi siamo qui a ricordare al sindaco qualcosa che non ha fatto. Neanche una risposta ai genitori del piccolo Giancarlo per una richiesta sacrosanta che hanno fatto ormai da più di tre anni.

giancarloMimmo e Alessandra Esposito ci hanno ricordato di recente lo scambio di lettere che hanno avuto con Mario Occhiuto.

Si parte dalla proposta di pagamento del funerale, formulata nell’immediatezza dei fatti (Giancarlo è morto il 2 luglio 2014), e rifiutata da Mimmo e Alessandra.

Circa tre anni fa (10 giugno 2015), i genitori di Giancarlo decidono di scrivere ad Occhiuto.

mimmoEd ecco la risposta di Occhiuto, che, a chiacchiere, si dice disponibile a qualsivoglia iniziativa per ricordare la memoria di Giancarlo. Che so? L’intitolazione di una via, o magari un 6×3 con il suo viso sorridente, insomma qualcosa per ricordare ai cosentini che in quella piscina un bambino ha smesso di vivere e che non si può fare finta di niente. E’ proprio lui che fa balenare questa ipotesi.

Per chi non leggesse bene.

“… Ho letto e riletto con tanta emozione la vostra lettera, rimanendo colpito da quel senso di veri sentimenti che emerge in essa nonostante il profondo ed insopportabile dolore da voi subito. Avverto tutta la mia impotenza nel trovare le giuste parole perché nel ringraziarvi per questo vostro gesto semplice ma allo stesso tempo pieno di significati. Con il cuore pieno di tristezza vi giunga pertanto il mio abbraccio ideale, un abbraccio istituzionale ma anche di un genitore come voi lo eravate – e sempre lo siete – per il piccolo Giancarlo. Mi impegnerò a rivolgere le mie attenzioni su quanto da voi rappresentato e – nell’auspicio di potervi incontrare per verificare se insieme possiamo condividere un percorso per onorare la memoria del piccolo Giancarlo, sempre che ciò, e lo dico con la massima delicatezza possibile, incontri il vostro favore – vi giungano i miei più calorosi saluti…”. 
Mario Occhiuto

cazzaSiamo arrivati, dunque, al 17 giugno 2015. Circa due mesi dopo, ad agosto, Mimmo e Alessandra tornano a scrivere a Occhiuto, probabilmente abbindolati dalle sue apparenze e dal suo finto e peloso savoir faire.

Sostengono gli antichi che, laddove si esala l’ultimo respiro, resta una parte della propria Anima.

            Al di là di considerazioni che, ormai, riguardano la Magistratura, resta vero che il nostro “Bene Assoluto”, il piccolo (e, per noi, “Grande”) Giancarlo ha spiccato l’ultimo volo, in una delle vasche della Piscina Comunale di Campagnano.

            Con la presente, vogliamo chiederle di intitolare alla memoria di nostro figlio, la via da cui si accede alla struttura sportiva.

            In questo modo, ci piace ritenere (per riscaldare l’enorme freddo affettivo, morale, intimo, totale che ci accompagna da allora), che la sua presenza, accompagnerà tutti coloro che cercheranno ristoro e beneficio, varcandone i cancelli.

            E allora si che, forse, anche per noi, il Naufragar sarà (un po’) più dolce, in questo mare…

 Cordialmente

Rende, lì 03.08.2015

Si trattava di via Veterani dello Sport, la via appunto dalla quale si accede alla struttura sportiva della piscina. Una richiesta fatta anche in maniera timida, in punta di piedi.

Bene, da allora nessun segno di vita da parte di Occhiuto, che si è come eclissato, dimostrando la sua vera natura di uomo cinico, squallido e viscido. Ha detto no persino ad una richiesta, che Mimmo e Alessandra erano riusciti in qualche modo a fargli arrivare, per mettere un tabellone con il viso di Giancarlo nei pressi di quella maledetta piscina. Ma, anche in questo caso, hanno prevalso le esigenze di Manna.

Oggi Occhiuto si fa fotografare strumentalmente con i bambini, vuole passare per uomo mite e accomodante ma la realtà ci dice che da tre anni non dà una risposta ai genitori del piccolo Giancarlo, infischiandosene altamente del loro dolore.

Ci appelliamo a quel poco di umano che è rimasto nel suo modo di vivere, tutto incentrato sul potere, per verificare la possibilità di mantenere impegni che ha assunto addirittura di suo pugno. Vediamo se è un uomo oppure il solito, deprimente cazzaro.