Il Comune vende i suoi terreni: il proprietario si barrica al 3° piano

Pierino Magliari

Da questa mattina il signor Pierino Magliari si è asserragliato al terzo piano del comune di Cosenza e da lì non intende muoversi, neanche con la forza.

Pierino Magliari è un nome e un volto conosciuto della politica cosentina. Legato da antichi vincoli di parentela a Giacomo Mancini senior, suo padre Giuseppe negli anni Cinquanta era stato anche assessore comunale. Lui ha seguito spesso in prima linea le vicende di Giacomo Mancini sindaco di Cosenza. Profondo conoscitore delle strategie del vecchio leader, interpreta anche oggi con grande lucidità le schermaglie politiche.

Da qualche tempo, Pierino Magliari si sta interessando a vicende legate ai suoi terreni che hanno del paradossale e che spiegano alla perfezione come funziona il sistema di potere a Palazzo dei Bruzi. A prescindere dal sindaco che in quel momento storico occupa la poltrona.

E abbiamo già raccontato la singolare storia di una chiesa, quella di San Francesco Nuovo a via Popilia, che sarà spostata di circa 200 metri per “liberare” un altro terreno, di proprietà di Magliari, sul quale il Comune ha previsto altri interventi edilizi e commerciali.

http://www.iacchite.com/spostate-quella-chiesa-fate-largo-al-cemento-del-sistema/

Ma stamattina la vicenda che contesta Magliari è un’altra.

I motivi che hanno spinto l’anziano signore a questo gesto estremo sono da ricondursi ad una vecchia questione, che parte dal lontano 1982, riguardo all’esproprio di un proprio terreno, con il Comune di Cosenza.

I terreni in questione sono a Bosco De Nicola, di fronte all’attuale Eurospin. Per un totale di 31.000 metri quadrati. Una parte di essi, proprio dove oggi sorgono le palazzine di Bosco De Nicola, è servita per costruzioni di interesse pubblico mentre l’altra sarà presto oggetto di nuove costruzioni.

Da allora, il signor Magliari combatte con la pubblica amministrazione per la definizione di questa pratica che da quell’anno non è mai stata chiusa. Non esiste infatti una delibera definitiva dell’espropriazione dei suoi terreni, né un atto notarile che attesti sia il pagamento del terreno al signor Magliari, sia l’assegnazione definitiva al Comune.

Esiste solo una scrittura privata tra il proprietario, la famiglia Magliari e il Comune, che si impegna, dopo aver versato un acconto, di definire la pratica.

Siamo a metà degli anni Ottanta, nel periodo in cui la legge sugli espropri doveva essere definita. Cosa che non è stata mai fatta.

La famiglia Magliari, di conseguenza, si è rivolta al giudice, che in prima istanza ha dato ragione al Comune, ma, come sostiene il signor Magliari, sulla base di una documentazione che non riguarda il proprio terreno.

Secondo lui, il suo avvocato di fiducia ha volutamente cambiato le sue carte con quelle di altri cittadini, anche loro interessati da esproprio, che risultavano liquidate e documentate. Ovviamente a questa sentenza, che è arrivata nel 2012, il signor Magliari si è opposto, rivolgendosi alla suprema Corte di Cassazione, la quale, all’oggi, ancora non si è espressa.

Ma qui succede qualcosa che ha del clamoroso. Nonostante ancora la pronuncia definitiva a questa storia non sia arrivata, il Comune, attraverso un’ asta pubblica, ha messo in vendita i terreni, che sono stati acquisiti da una ditta di costruzioni.

Ora il signor Magliari pretende spiegazioni sia dai dirigenti, che ovviamente si rifiutano di riceverlo, sia dal Commissario Carbone, che nonostante diversi solleciti, ancora non lo ha ricevuto. Fin quando non gli sarà fornita una spiegazione scritta di questa paradossale situazione, il signor Magliari non si muoverà dal terzo piano.

A breve altri aggiornamenti.