Il declino dei 5Stelle: qui o si fa la Calabria o si muore

I numeri venuti fuori dalle urne in Abruzzo non lasciano spazio a dubbi e non concedono alibi a nessuno. Soprattutto ai 5Stelle. La Lega, in Abruzzo, fagocita parte dell’elettorato dei 5Stelle: Salvini raddoppia e Di Maio dimezza i voti. Una sconfitta che segna una brutta battuta d’arresto per i 5Stelle e che nelle prossime tornate elettorali potrebbe tradursi in quello che in tanti auspicano: un inesorabile declino elettorale del Movimento. L’aver lasciato tanto spazio a Salvini, portandolo al governo con un misero 12% prima e affidandogli in toto la gestione politica dell’intero Governo poi, è il prezzo che i 5Stelle, in termini elettorali, hanno pagato. L’elettore abruzzese non ha inteso rinnovare la fiducia al Movimento, affidandosi ancora una volta a quel centrodestra che tanto male ha fatto all’Italia e all’Abruzzo. Lo stesso centrodestra che ha lasciato per anni e anni i terremotati sotto il sole e la neve. Lo stesso centrodestra dei soldi spariti, della ricostruzione mai iniziata. Evidentemente gli abruzzesi contano, questa volta, sulla leardership di Salvini, capace, così come ha fatto con i 5Stelle, di ridimensionare anche Berlusconi. Gli abruzzesi hanno votato centrodestra, solo perché garantisce Salvini.

Ad aumentare il malcontento degli elettori del Movimento anche le tante promesse elettorali non mantenute, per via della sudditanza alla Lega. Non è bastato aver fatto il reddito di cittadinanza, non è bastato l’aver devoluto parte dei propri stipendi ai terremotati, quello che gli abruzzesi volevano, forse, era altro: più determinazione nell’azione politica di contrasto alla corruzione, agli sprechi e al continuo saccheggio delle casse pubbliche. Oltre a politiche concrete di sviluppo sostenibile dei territori e la tanta agognata ricostruzione.

L’aver rincorso la Lega, che fino ad oggi si è occupata solo di fermare qualche nave di disgraziati, scimmiottando le sue politiche, ha reso poco credibile il Movimento: tra l’originale e la brutta copia, la gente sceglie sempre l’originale.

Quello che è successo in Abruzzo potrebbe essere il preludio di quello che potrebbe succedere anche in Calabria, e non solo. La totale assenza dai territori della deputazione dei 5Stelle, in terra di Calabria, è l’arma principale, nonché la fortuna della Lega. Del resto a guardare la personalità politica dei deputati e senatori calabresi del Movimento, quello che salta agli occhi è la loro totale insipienza politica, l’incapacità di schierarsi nettamente rispetto a questo o a quel problema, e la propensione ad accodarsi a direttive politiche calate dall’alto che spesso cozzano con gli interessi territoriali.

Da quando sono al Governo i 5Stelle eletti in Calabria, guidati dal senatore Morra, l’unica cosa che sono riusciti a dimostrare è stata tutta la loro inettitudine nel raccogliere le istanze territoriali e tradurle in azioni di governo. Eppure dalla Calabria potrebbe partire, proprio per le gravi condizioni sociali in cui versa, quell’esempio di messa in campo di misure e azioni politiche finalizzate ad una rinascita sociale, economica e culturale, di cui ha tanto bisogno la gente. Ma di tutto questo, agli eletti 5Stelle, non interessa niente.

Ed è proprio il loro vergognoso silenzio sulle reali condizioni dei calabresi la causa principale della perdita di credibilità politica: l’unica cosa che sono riusciti a fare in Calabria i 5Stelle, è stata quella di difendere Salvini.

I calabresi, come il resto degli italiani, oltre a un reddito, hanno bisogno di uno stato che spazzi via definitivamente la corruzione e il malaffare, causa principale del mancato sviluppo dei nostri territori. I calabresi hanno bisogno di uno stato capace di azzerare l’evasione fiscale, di combattere la masso/mafia, il lavoro nero, la corruzione, prima ancora che combattere gli immigrati. I calabresi hanno bisogno di lavoro, di sanità, di scuole sicure. Diritti negati da sempre, causa assenza dello stato che ha lasciato in mano la gestione di importanti risorse e servizi a mafiosi e corrotti.

Su questi punti i 5Stelle avevano promesso mari e monti, ma nulla hanno fatto. Se solo si attivasse veramente la lotta, ad esempio, all’evasione fiscale, la Calabria recupererebbe talmente tante risorse, spendibili in infrastrutture e servizi al cittadino da far invidia alla Svizzera. Lo sanno tutti che in Calabria in pochi pagano le tasse. Avete mai visto un professionista (medico, avvocato, ingegnere, dentista, architetto, commercialista) rilasciare una fattura? Ma queste categorie sono intoccabili, perché lo dice la Lega, così come sono intoccabili i corrotti. Ricordiamo che la corruzione in Calabria vale centinaia di milioni di euro all’anno. Senza parlare del riciclaggio. Denaro che potrebbe pagare il reddito di cittadinanza a tutti i calabresi, senza ricorrere a debiti.

Anche su questo tema, dopo tante promesse, nulla hanno fatto. Non sono riusciti neanche a portare 5 minuti il ministro della Giustizia a Cosenza. Dove la corruzione, in tutti gli uffici pubblici ha raggiunto livelli allarmanti. E lo sanno bene i 5Stelle che di esposti in procura sulla mala gestione delle risorse pubbliche, ne hanno presentato a dire basta. Tutte chiacchiere preelettorali che dopo il voto del 4 marzo tali sono rimaste. Evidentemente dal governo gli hanno detto che bisogna lasciare le cose come stanno in Calabria per non far torto a Salvini e a tutti gli amici degli amici che sempre più numerosi, in Calabria, stanno aderendo alla Lega. E tutti si sono adeguati. L’importante è non far cadere il governo per mantenere la poltrona. Infatti a Cosenza e non solo, tutto continua a filare liscio per imbroglioni, truffatori,  ladri di stato e corruttori.

Non hanno scuse i 5Stelle di fronte a tutto questo. E a nulla serve continuare a nascondersi dietro “protocolli e prerogative istituzionali” per giustificare il mancato intervento, ad esempio, sulla grave situazione in cui versa la magistratura in Calabria: 15 magistrati indagati per gravi reati di corruzione e di mafia. Come si fa a restare in silenzio su questo, proprio non lo capiamo. Come si può abbandonare il cittadino a questa incertezza, in tanti se lo chiedono. Possibile che nessuno dei deputati 5Stelle si sia chiesto come fa un procuratore indagato a continuare a svolgere indagini sui cittadini? Chi garantisce l’imparzialità del giudizio in un tribunale di corrotti? Ma tutto questo Bonafede lo sa?

Domande che meritano risposte che non possono certo arrivare da personaggi come Morra, che più volte ha dimostrato di tenere più al suo pennacchio che alla soluzione dei problemi del cittadino. I troppi scheletri nell’armadio lo hanno reso, evidentemente, ricattabile, perciò è da tempo che non mette più piede a Cosenza. Si occupa solo della ‘ndrangheta presente nelle altre città d’Italia, di quella presente a casa sua meglio non parlarne. Un motivo ci sarà se si comporta così.

Ecco, la Calabria potrebbe essere un esempio concreto di lotta al malaffare e ripristino della legalità. Ma come abbiamo tutti capito, della legalità a questa banda di ragazzotti e ragazzotte che giocano a fare i deputati e i senatori non importa nulla. Di mettersi veramente in gioco per un valore così importante non gli passa neanche per l’anticamera del cervello. La verità è che sono dei pavidi e che hanno paura di esporsi, di denunciare, di manifestare pubblicamente contro i poteri forti, ma solo per il loro quieto vivere e per volere di qualche marpione. Perché un giorno finirà anche questa legislatura e dovranno ritornare a vestire i panni del cittadino, ed è sempre meglio non avere nemici. Degli altri, ai deputati 5Stelle, e delle opportunità mancate, poco gli importa… del resto i calabresi, stuartu o dirittu, hanno sempre campato, con o senza i 5Stelle, ed è quello che presto ritorneranno a fare, votando di nuovo Berlusconi e la Lega, se qui non succede qualcosa di eclatante: o cambiano veramente la Calabria, o sono destinati a morire.