Il mercato dei posti letto: Nesci chiama Gratteri ma iGreco le chiedono: “Chi ti comanda?”

«La Procura di Catanzaro e la Corte dei conti si occuperanno dello scandalo dei nuovi posti letto a strutture sanitarie private nella provincia di Cosenza, dato il comportamento dei commissari Scura e Urbani, nonché del dipartimento regionale per la tutela della salute, che dovevano recepire la revoca della precedente assegnazione da parte del direttore generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro».

Lo afferma in una nota la deputata M5s Dalila Nesci, che alla magistratura ordinaria e contabile ha trasmesso un esposto articolato sulla vicenda, evidenziando che la struttura commissariale e il ricordato dipartimento regionale «hanno chiesto ai titolari delle strutture interessate l’autocertificazione di posti letto non esistenti e non hanno ancora ritirato il decreto commissariale n. 77/2016, di fatto caduto con il provvedimento di cancellazione dei posti firmato dal dg dell’Asp di Cosenza».

Pacenza e Oliverio
Pacenza e Oliverio

«Pacenza, delegato del governatore Oliverio per la sanità, sbraita d’ufficio, ma – prosegue la parlamentare – non ha capito che il dipartimento è complice da principio della struttura commissariale, oppure finge di non intendere. In Calabria prevale ancora il diritto creativo, col quale si superano la logica giuridica e gli effetti di atti specifici».

«Ancora una volta – conclude Nesci – i commissari hanno ignorato loro precisi obblighi, voltando il capo come il dipartimento per la tutela della salute. La sanità calabrese è allo sbando per la grave irresponsabilità ai vertici. Soltanto la magistratura potrà fermare questa deriva vergognosa, che nel silenzio tombale del Consiglio regionale sta aumentando l’emigrazione sanitaria e la rabbia dei calabresi, ogni volta danneggiati».

IGRECO RISPONDONO ALLA NESCI

La Nesci non fa il nome de iGreco e della RSA di Roggiano (Baffa e Mascaro), clienti della politica cosentina e beneficiari dei posti letto in più. Ma i dipendenti di una delle cliniche de iGreco, “Madonna della Catena” il nome della Nesci lo fanno eccome. 

“E’ inaccettabile – scrivono in una nota – che il M5S e Dalila Nesci in particolare continuino a speculare sulla serenità e sul futuro di 70 famiglie. E questo diventa ancora più paradossale se si tiene conto che il M5S e la deputata in questione dicono di ispirarsi quotidianamente alla salvaguardia dei diritti e del benessere della gente comune”.

nesci“Non c’è giorno che la signora Nesci (ispirata e “usata” chissà da chi e perché, con quali scopi politici se non industriali del tutto) non intervenga sempre sullo stesso punto e con la stessa “musica” in sottofondo: danneggiare in qualsiasi modo il lavoro imprenditoriale del gruppo iGreco… Lei mette sempre il bastone tra le ruote, l’unica cosa che sa fare, ispirata chissà da chi…”.

Ricapitolando: la Nesci se la prende con gli imprenditori che vengono beneficiati di posti letto, e quindi di bei soldini, dalla sporca classe politica che ci riproviamo. Epperò non ne fa i nomi.

Il gruppo iGreco si sente “colpevole” e in pratica si autoaccusa facendo dire queste cose ai dipendenti. Che però non fanno il nome del politico, presumibilmente del PD, che le “arma” la mano.