Il Psc “bocciato” due volte: si ferma l’edilizia a Reggio?

Gli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti sono molto preoccupati. E anche le categoria produttive “tremano”, tanto che nei giorni scorsi si sono ritrovati tutti alla Camera di commercio per cercare di trovare una soluzione al Psc, che subito dopo l’approvazione sul filo di lana (lo scorso 31 dicembre) in Consiglio comunale ha ricevuto in poco tempo due “bocciature” che disegnano una realtà cittadina davvero difficile per i costruttori reggini.
La prima bocciatura è giunta dalla Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio di Reggio Calabria che ha esteso il vincolo paesaggistico a mezza città (quasi tutto il centro storico). La perimetrazione dell’area da sottoporre a vincolo e racchiusa tra la linea di costa e la parallela Reggio Campi, i torrenti Annunziata a nord e Calopinace a sud, con due aree di espansione costituite dal rione Santa Caterina e dal tessuto attorno al viale Galilei escludendo le sole porzioni già soggette di decreto di vincolo paesaggistico.

“La Soprintendenza – si legge nella relazione – ha ravvisato l’esigenza di avviare il procedimento di preservazione dell’ambito urbano in questione per la mancanza a oggi di strumenti urbanistici atti a garantirne la tutela e per il reale pericolo di dissolvimento dell’identità e dei valori identitari dello stesso causati da trasformazioni edilizie in atto e che potrà subire”. Da qui l’avvertita esigenza di “disporre di specifiche prescrizioni e di utilizzi regolamentati”, Tradotto: le norme comunali non garantiscono le giuste tutele e pertanto è necessario sostituirsi al Comune nel controllo del territorio.

La seconda “bocciatura” arriva dalla Città metropolitana, il cui ufficio tecnico ha espresso parere negativo su due emendamenti del Piano strutturale comunale, approvato a fine dicembre dal consiglio comunale. Risulta di tutta evidenza che questo scenario apre un vulnus, un danno, perché fa temere che l’inadeguatezza delle nome del Psc, così come rappresentato dalla Soprintendenza e dalla Città Metropolitana, aprirebbe un orizzonte preoccupante di vuoto normativo derivante dalla “bocciatura” dell’atto. In parole semplici: quali sarebbero attualmente le norme da applicare in materia urbanistica? Se oggi un cittadino avesse necessità di presentare un’istanza urbanistica a quale norma comunale dovrebbe fare riferimento?

E’ chiaro che, così stando le cose, l’amministrazione comunale non può rimanere inerte e l’assessore all’Urbanistica deve agire subito. Il problema va affrontato e risolto tempestivamente per non creare instabilità alla programmazione imprenditoriale e incertezze nei cittadini in un settore strategico come l’edilizia, che è stato da sempre il volano dell’economia reggina. Del resto, l’amministrazione è stata bocciata da due enti e non può rischiare di essere bocciata anche dai cittadini. Fonte: Gazzetta del Sud