Vazzano, il compost “inquinato” di Guarascio: misure interdittive per due dirigenti della Regione e due funzionari Arpacal

I carabinieri della compagnia di Serra San Bruno e del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (Nipaaf) di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione delle misure interdittive emesse dal Gip del Tribunale di Vibo su richiesta del procuratore Camillo Falvo e del sostituto co-titolare delle indagini nei confronti di due dirigenti della Regione Calabria – uno è Gianfranco Comito, 66 anni, di Vibo Valentia, ex direttore generale del Dipartimento Ambiente, l’altro è Vincenzo De Matteis, 51 anni, di San Fili, dipendente della Regione Calabria – e due funzionari dell’Arpacal –  Franco Dario Giuliano, 58 anni, di Ricadi e Nicola Ocello, 57 anni, di Vibo Valentia – sospesi dal servizio per un mese.
Il provvedimento riguarda l’indagine che lo scorso mese di marzo ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli stessi dirigenti e funzionari regionali che – a vario titolo – concedevano e agevolavano l’aumento del quantitativo di rifiuti in ingresso nell’impianto di compostaggio di Vazzano, in provincia di Vibo Valentia, favorendo una serie di attività illecite delle aziende dei fratelli Eugenio e Ortenzia Guarascio (sottoposti per un mese all’obbligo di dimora).

Per i quattro indagati il gip ha deciso la sospensione di un mese dal servizio al fine di scongiurare i pericoli di reiterazione criminosa che nel caso di specie pacificamente si ravvisano è necessario e sufficiente allontanare gli indagati dall’ente pubblico alle cui dipendenze lavorano e consentire all’ente datoriale di procedere ad una riorganizzazione interna che neutralizzi le spinte antigiuridiche emerse nel quadro dell’indagine, attraverso una nuova allocazione delle risorse umane e l’attivazione di efficaci meccanismi di controllo in grado di segnalare con tempestività omissioni come quelle sinora accertate”.