Il Rende come la Longobarda, Coscarella come Borlotti

Fonte: Libera Rende

Continua imperterrita la profonda crisi del Rende Calcio, che ieri per “amore” del suo presidente,  ne ha preso ben sei in casa dalla Viterbese(Viterbese 6- Rende 1); una batosta che va ad aggravare una classifica decisamente negativa con numeri preoccupanti: solo due punti dopo dieci gare, frutto di due pareggi, e otto sconfitte, sempre per “amore” del suo presidente.

Una lenta agonia, che paradossalmente sta sacrificando la passione calcistica, in nome di accordi clientelari a vantaggio dei soliti pochi; ribadiamo per la memoria dei cittadini, che durante la campagna elettorale, un’intesa preventivata, accordava in cambio di favori elettorali (un’ intera lista in cui compariva la titolare di una società che guarda caso ha rilevato il 100% delle quote del Rende Calcio) una concessione secolare del terreno dove sorge il Lorenzon.

Una situazione tra il comico e l’imbarazzante,  che per tutti gli amanti della filmografia e della commedia all’italiana ricorda le vicende della famosa squadra guidata dal grande Oronzo Canà (Lino Banfi)la  Longobarda con il suo corrotto presidente Borlotti, intento a lucrare sulle disavventure della squadra di Canà.  Ma se il film ha un epilogo positivo, la situazione del Rende Calcio appare più grave del previsto.

Sicuramente non pensiamo che il presidente del Rende Calcio sia come il Borlotti della Longobarda, ma ce la sta mettendo tutta per emularlo in ogni singolo passaggio (sarà mica un suo fan?), il problema è che qui non ci saranno conclusioni positive, la realtà non è un film, e non vediamo nessun Canà che possa compiere il miracolo. Il destino del Rende Calcio, se non si fa subito qualcosa, sembra ormai irreversibilmente segnato, vittima dell’ingordigia di pochi uomini che per potere e denaro, stanno sacrificando la storia calcistica di un intera città.