Il Tirreno caldo come i Tropici. Il meteorologo: «Così aumenta il rischio uragani nel Mediterraneo»

Il Mar Tirreno come il Mar Rosso. Le acque che bagnano le coste occidentali dell’Italia, e in particolare le isole Eolie hanno raggiunto i 30 gradi centigradi di temperatura: un valore mai registrato prima, di circa 4-5 gradi superiore alla media stagionale e tipico solamente dei mari tropicali, come appunto quello del Golfo Persico, su cui si affacciano, ad esempio, Iran, Emirati Arabi Uniti e Qatar. I meteorologi avvertono: temperature così alte mettono l’Italia a rischio uragani, un fenomeno relativamente raro nel bacino del Mediterraneo. Valori fuori norma sono stati registrati anche nell’Adriatico e nel Mar Ligure, dove sono stati toccati i 27-28 gradi centigradi. A darne notizia è il meteorologo del Centro Nazionale delle Ricerche (Cnr) Claudio Tei, che spiega che i valori rilavati via infrarossi da satellite sono direttamente legati alle numerose e persistenti ondate di calore verificatesi quest’anno, che non sono state mitigate dalle piogge, ben al di sotto della media stagionale. L’acqua non si è rimescolata, e la temperatura dello strato superficiale ha continuato a salire.

Il problema non è solo la temperatura in sé e per sé, ma la forte differenza che si avrà quando sul bacino arriveranno delle perturbazioni fredde. Quando la temperatura dell’acqua supera i 26,5 gradi – spiega Lorenzo Tedici, meteorologo de Il Meteo.it – lo sbalzo termico rende «più probabile la formazione di Tropical Like Cyclones, piccoli uragani anche sul Mar Mediterraneo». Il Mare Nostrum è ormai 10 gradi più caldo della acque californiane. La frequenza di questi eventi – chiamati uragani mediterranei, contratto in “Medicane” – è aumentata negli anni. Tra questi anche Detlef, che a novembre 2019 si è abbattuto a ovest della Sardegna, e Zorbas, che nel settembre 2018 ha colpito la costa meridionale della Sicilia.