Intervista a Sergio Crocco: i miei nemici? I lecchini dei potenti, innanzitutto

Iacchite’: Canalè ci risiamo: ancora voci e gente che ti accusa di lucrare sui bambini malati. Cosa rispondi?

Sergio: Innanzitutto credo che bisogna ridimensionare di molto ciò che è successo. Un tipetto in un bar mi ha visto ed ha fatto allusioni non sapendo d’essere ascoltato dalla mia fidanzata. Parliamo di una persona sola. Poi è “fisiologico” che quando si fanno delle cose pubbliche ci sia una parte che non vuole darti credito. Per fortuna a Cosenza credo sia una parte composta da pochi elementi, credo una decina di persone.

Iacchite’: Abbiamo scritto più volte che la gestione amministrativa e contabile dell’associazione la Terra di Piero non solo è tra le più limpide e trasparente in Italia, ma che addirittura chiunque può consultare presso la sede dell’associazione i libri contabili. Perché allora c’è chi insiste su questa tua presunta poca trasparenza?

Sergio: La trasparenza nella Terra di Piero, per mia volontà ma anche per tutto il nostro consiglio direttivo, è massima, totale, visibile a chiunque lo voglia. Chi ha un dubbio su un euro che pensa possa avere preso vie diverse può, anzi DEVE venire nella nostra sede in Via Rebecchi 11, a chiederne conto. Siamo a disposizione di chiunque lo voglia, sempre!

Iacchite’: E’ chiaro che tutti identificano la Terra di Piero con la tua persona, ma non sei il solo, in tanti dietro le quinte si adoperano al tuo pari e con lo stesso impegno e dedizione, ci spieghi com’è composto l’organigramma dell’associazione?

Sergio: C’è un direttivo composto da 13 persone e poi ci sono tutti i soci. Le decisioni si prendono alle riunioni, sia quelle del direttivo ma soprattutto a quelle allargate a tutti i tesserati. La Terra di Piero ha un potere decisionale orizzontale, nel senso che non c’è nessuno che decide per altri, nemmeno io. Ovvio che se ci sono delle cose che si devono fare in urgenza si fanno, ma poi si rendiconta sempre tutto. Non si scappa, anche perchè abbiamo una tesoriera, Emilia Chiariello, ex bancaria, che è un militare sovietico sui conti da tenere in ordine.

Iacchite’: Chi ti conosce sa bene che certe accuse non stanno né in cielo, né in terra, e sono tantissimi quelli che ti stimano e ti vogliono bene, direi tutta la città, secondo te, allora, queste dicerie su di te “possono avere una natura politica”?

Sergio: Non credo, o almeno non solo. Io non ho un carattere facile, lo so. A volte potrei, e dovrei essere più diplomatico ed invece non lo sono. Così facendo negli anni mi sono fatto dei nemici. I lecchini dei potenti, innanzitutto. Quelli che campano da parassiti sulle spalle del popolo sol perchè hanno gli agganci giusti nella politica malata cosentina. Ecco, questa gente so bene che mi vedrebbe volentieri in galera o a Colle Mussano. Ma di questo tipo di nemici vado fierissimo.

Iacchite’: A Cosenza si sa che a ‘mmidia è sempre dietro l’angolo: se la denigrazione non è di natura politica, si può dire che è figlia dell’invidia?

Sergio: non credo ci sia invidia nei miei riguardi. Come ho scritto qualche giorno fa: ero pezzente, sono pezzente e morirò pezzente. La mia ricchezza sono i bambini disabili che giocano al Parco Piero Romeo e sono gli occhi grati dei bimbi malati di AIDS in Tanzania. Gli invidiosi non conoscono queste cose. Direi che la spiegazione stia nelle motivazione che ho dato alla domanda precedente

Iacchite’: Visto che tu l’hai chiesto in uno dei tuoi tanti “sondaggi”, ora lo chiediamo anche a te: Iacchite’ Si o Iacchite’ NO?

Sergio: Si tutta la vita. Le critiche che devo fare a Iacchite’ le faccio direttamente in faccia a Michele e Gabriele. Ma ritengo Iacchite’, pur con alcune storture delle quali abbiamo parlato molte volte, uno spazio di libertà necessario a Cosenza.

Grazie.