Italia-Svizzera 3-0: è presto per sognare, ma è difficile non farlo. Da Berardi a Locatelli, tutte le scommesse vinte da Mancini

di Lorenzo Vendemiale

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Contro la piccola Turchia era stata la notte dell’esordio, delle emozioni dei tifosi, dei gol di Immobile e Insigne. Contro la modesta Svizzera è la notte dell’ “ItalSassuolo”. Di Manuel Locatelli, titolare un po’ per caso in questa nazionale per le assenze di Verratti e Pellegrini, ma neanche troppo, ormai giocatore vero, autore di una doppietta clamorosa per un centrocampista, per un ragazzo che fino ad oggi non aveva giocato un minuto nell’Europa che conta. Ma anche di Domenico Berardi, predestinato che è rimasto in provincia e ora sembra aver raggiunto davvero la maturità, in fondo ha ancora solo 26 anni. Il risultato non cambia: l’Italia vince ancora all’Olimpicoancora 3-0, staccando già il pass per gli ottavi di finale di Euro 2021. 

È presto per sognare vista la caratura delle avversarie fin qui incontrate, ma questa squadra lo fa già. Si vede da come gioca, da quanto ci crede e dall’entusiasmo che la circonda. È il grande merito di Roberto Mancini, ormai riconosciuto da tempo, forse persino troppo presto. Un tempo c’era il blocco bianconero dell’ ”ItalJuve”. Oggi l’asse su cui la nazionale costruisce la rotonda vittoria contro gli elvetici viene dal Sassuolo. E questo è un riconoscimento per il lavoro che ha fatto negli ultimi anni la società emiliana e il suo ex allenatore De Zerbi, ma anche per il ct, che raccoglie l’incasso delle sue scommesse. E Berardi lo è più di tutti, in pochi lo avrebbero dato titolare agli Europei. Ma squadra che vince non si cambia e dopo il debutto più che positivo Mancini riconferma tutti, compreso Di Lorenzo che tanto bene aveva fatto al posto di Florenzi sulla corsia destra.

Quando la partita si apre ulteriormente, nei timidi tentativi degli elvetici, il tridente azzurro va a nozze in contropiede. A fine primo tempo la statistica dice 7 tiri a 1: numeri da dominatrice. La ripresa sembra ed è davvero una formalità. Il palleggio da dietro, con Jorginho in regia, funziona alla perfezione. Libera con una facilità disarmante ancora Locatelli al tiro dal limite dell’area, che Sommer non prova nemmeno a parare. Sul 2-0 è quasi accademia. Mentre gli azzurri cercano il tris che troverà Immobile alla fine, la Svizzera arriva fino a Donnarumma, costringendolo alla prima vera parata del torneo. Anche Mancini si concede degli esperimenti: con Toloi al posto di Berardi si passa alla difesa a tre, una variante tattica che magari tornerà utile nel prosieguo del torneo. Perché è già arrivato il momento di guardare avanti. Meglio della Turchia, la Svizzera era comunque poca cosa, se si pensa che si affida ancora ai vecchi Shaqiri, Rodriguez, Seferovic, tutti transitati senza troppe fortune dalla Serie A, o a Xhaka, inspiegabile oggetto del desidero della Roma in questo calciomercato. Rimane il Galles, nell’ultima partita del girone che vale il primo posto, non ancora matematico: basterà un pareggio domenica nell’ultima gara del girone e all’Olimpico. Godiamoci queste notti magiche. Ne resta ancora una a Roma. Poi si comincerà a fare sul serio.