La classifica di Legambiente smentita dalla ricerca PFA “ICity Rate 2018”: il confronto

Se i cosentini fossero un po’ più scaltri e meno fessacchiotti, capirebbero subito l’inganno che si cela dietro la notizia pubblicata dal Sole 24Ore (a cui il comune di Cosenza ha dato più di 20.000 euro), in merito alla classifica stilata da Legambiente che posiziona Cosenza al quinto posto delle città più sostenibili d’Italia.

E’ chiaro che questo dato dovrebbe rallegrare tutti, compresi noi che siamo sempre critici con questa amministrazione, vivere in una città che rispetta l’ambiente e la salute dei cittadini è cosa buona, ma purtroppo così non è. Dietro questa classifica si cela il solito inganno di Occhiuto. E ve lo dimostreremo con i numeri attraverso un confronto “inedito”.

L’operazione Legambiente è stata studiata a tavolino, altro non è che la ricerca di un nuovo pretesto – dato che le notizie circolate  sul sindaco in questi giorni fanno riferimento solo ai suoi guai giudiziari –  per far ritornare a parlare, giornali venduti e politici corrotti,  della candidatura di Occhiuto alla corsa per la poltrona di presidente della Regione Calabria. Tant’è che da ieri la Santelli ci sta stonando, postando una serie di comunicati diramati da una decina di deputati e senatori di Forza Italia che si congratulano con Occhiuto per il risultato ottenuto. Come a dire: vedete quanto è bravo Occhiuto… un sindaco così merita di essere candidato, tant’è, fa sottintendere la Santelli con i suoi post, che i deputati (10) sono d’accordo. Anche Tajani, lascia intendere la Santelli, è d’accordo sulla candidatura di Occhiuto. Cosa che Tajani non ha mai detto. Infatti nel suo striminzito post parla di un Sud che può essere d’esempio, senza mai citare Occhiuto.

Ma chi è Legambiente?

Legambiente  è una organizzazione ambientalista italiana formalizzata in una associazione di tipo no-profit. Legambiente ha quote in tante società, come Azzero CO2 che investe sulle fonti rinnovabili grazie anche agli incentivi pubblici e ha come clienti alcuni colossi dell’energia, come Enel, Edison e Sorgenia. Con le quali fa affari da anni pubblicando dati e risultati di ricerche di comodo, per favorire i suoi principali “investitori”. Tipo: se tu ci favorisci con i dati, ovvero dici che non inquiniamo, noi multinazionali ti facciamo un bel regalo con incentivi per questo e quel progetto farlocco. Un chiaro conflitto di interessi, che rende poco credibile Legambiente e i suoi presunti studi, perchè non si può essere obbiettivi nello stilare classifiche se a pagarti sono quelli che tu dovresti sputtanare… Ma per aver una idea degli intrallazzi di Legambiente di seguito il grafico con tutte le ramificazioni della società Azzero CO2, di cui Legambiente detiene il 36% delle quote. Mentre il 15% è in mano alla fondazione Legambiente Innovazione, che per l’associazione si occupa dei premi alle imprese che sviluppano prodotti innovativi dal punto di vista della sostenibilità ambientale. Gli altri due soci sono il circolo di Legambiente ‘Festambiente’ (9%) e l’associazione Kyoto Club (40%), anch’essi legati alla onlus ambientalista. Insomma gira vota e riminia tutto riconduce a Legambiente che più che un associazione che si occupa di ambiente, pare essere una lobby intrallazzata mani e piedi con le maggiori multinazionali dell’inquinamento.

Per farvi fare una idea completa dei legami della società Azzero CO2, di seguito il grafico che mostra tutti i legami, e scusate se è poco:

Ma come funzionano le classifiche di Legambiente? Presto detto:

I dati relativi alle voci prese in esame –  in questo caso, Legambiente, ha analizzato 17 parametri raggruppati in 5 macroaree (aria, acqua, rifiuti, trasporti, ambiente, energia). A fronte di un ipotetico punteggio di 100 che spetterebbe a un capoluogo in grado di rispettare tutti i limiti di legge e di garantire una buona qualità ambientale per ognuno degli indicatori considerati – vengono comunicati dal Comune interessato  alla sede di Legambiente locale che deve verificare i dati, e poi spedirli alla sede centrale.

A fornire i dati per il Comune di Cosenza è stato l’ingegnere Bartucci, altrimenti detto Rino lo zerbino, già condannato per intrallazzi al Comune di Cosenza, ed implicato in altre vicende di malaffare. Dati truccati che Rino lo zerbino ha girato al responsabile di Legambiente locale tale Francesco Falcone, divenuto responsabile di posizione organizzativa alla Provincia di Cosenza proprio quando a guidare l’ente c’era Mario Occhiuto. Un personaggio che deve tutto ad Occhiuto. Figuriamoci se verificava i dati forniti da Rino lo zerbino. Avete capito!

Ma vediamo dove sta il trucco.

Abbiamo girato tanto e ci siamo informati, e un’altra società altrettanto accreditata come Legambiente è FPA società del Gruppo Digital 360, che da 29 anni favorisce l’incontro e la collaborazione tra pubblica amministrazione, imprese, mondo della ricerca e società civile. FPA svolge il suo ruolo di accompagnamento all’innovazione tecnologica, istituzionale e organizzativa della Pubblica Amministrazione (http://www.forumpa.it). 

Entrambe le “società” stilano da tempo classifiche in merito alla qualità della vita nelle città, e anche per il 2018 è stato così: la ricerca di Legambiente si chiama “Ecosistema Urbano 2018” dove Cosenza si è classificata quinta, e quella del FPA “ICity Rate 2018”, dove Cosenza, udite udite si è classificata novantesima. Chi dei due dice bugie?

Ma vediamo nel dettaglio il tema e i parametri presi in esame.

Entrambi gli studi mirano a premiare le città che riescono a  garantire una buona qualità ambientale, e quindi una migliore qualità della vita. L’analisi dei dati, in positivo e in negativo, determina la classica.

I parametri utilizzati nella ricerca:

Legambiente: 

FPA “ICity Rate 2018”:

Come tutti potete vedere lo studio di FPA è molto più completo e dettagliato di quello di Legambiente, perchè prende in esame tutti gli aspetti del vivere in una città, e non solo quelli che ci convengono.

Il punteggio di Legambiente a Cosenza.

Questi dati sono del tutto inventati. Basta girare con una normale centralina di rilevamento (si acquistano su Amazon a 120 euro) per capire che i dati riportati,per esempio, per la qualità dell’aria sono farlocchi. Per non parlare delle piste ciclabili, inesistenti e quelle che ci sono sono fuori norma. Non rispettano la Legge. Sulle perdite idriche del nostro acquedotto, gli addetti ai lavori hanno scritto i libri. Lo sanno tutti che è un colabrodo. I trasporti pubblici sono del tutto inesistenti. Ma la cosa che più ci ha fatto ridere e che vi fa capire bene, anzi benissimo, l’inganno di questi dati, è la voce, energie rinnovabili. Secondo questa classifica a Cosenza si producono 18,91 KW per abitante. Vi chiedo: quanti di voi producono questo 18,91 KW di energia rinnovabile a Cosenza città? La risposta è semplice.

Classifica e link dati ricerca FPA “ICity Rate 2018”:

Questo invece il link con i dati relativi alla ricerca condotta da FPA. Per accedere al PDF bisogna iscriversi.

https://profilo.forumpa.it/doc/?file=2018/Icityrate.pdf&_ga=2.122480907.1022853358.1540905875-1601831596.1540905875&confirm=yes

Ora alla luce di tutto questo, e dopo questo confronto, fatevi l’idea che più ritenete veritiera.