La Granato “spia di Putin” come Mata Hari (de noantri)

Non siamo certo fan della senatrice Granato, che riteniamo essere la brutta copia di Morra, ma da qui ad additarla come una sorta di Mata Hari al servizio del controspionaggio russo per organizzare, in Italia, la “disinformazione” sui social utilizzando “vecchi gruppi” di no-vax, tanto da “meritarsi” l’attenzione dei servizi segreti (che in Italia non hanno altro da fare, tranne infangare, insabbiare, intrallazzare), l’unica cosa che ci fa venire in mente, oltre l’ilarità, è che la propaganda mainstream ha superato ogni limite. Immaginare la Granato nei panni della “Mata Hari de noantri”, o della rivoluzionaria no-global, non solo è ridicolo e fuori da ogni realtà, ma soprattutto è la prova provata di come la “propaganda di guerra”, messa in atto dalla Nato, non ammetta discussioni su chi è il buono (Zelensky), e chi è il cattivo (Putin), in questa guerra. Chiunque dissenta da questo è da considerarsi un traditore e quindi una spia del nemico. E questo vale per tutti, anche per una senatrice della Repubblica italiana, la cui libertà di pensiero e parola, è garantita, come per tutti gli italiani, dalla Costituzione.

Ecco il Granato/pensiero che ha provocato l’impeachment chiesto da tanti nei confronti della senatrice che fu del Movimento 5 Stelle: «Putin penso che stia conducendo una importante battaglia, non solo per la Russia, ma per tutti noi perché non ha accettato l’agenda globalista, che è stata imposta a tutti noi e quindi agli Stati dell’Unione europea. Quindi a Putin voglio dire uniamo le forze per sconfiggere insieme l’agenda globalista».

Ora, comunque la pensiate su questa sporca guerra, la domanda sorge spontanea: ma in questo paese è ancora legale, lecito, legittimo, esprime il proprio pensiero senza finire per questo sulla pubblica piazza accusati di tradimento?  È ancora possibile in questo paese esercitare liberamente i propri diritti costituzionali? Parrebbe proprio di NO. La senatrice Granato non può dire quello che pensa, e non può dire di essere dalla parte di Putin (il che ci fa inorridire, ma rispettiamo il suo pensiero) e contro la globalizzazione imposta dall’America all’Europa, pena l’accusa di alto tradimento. Giova ricordare che parliamo dello stesso Putin amico di intrallazzi di Salvini, e amico di “lettone” di Berlusconi, e di mezza politica italiana che oggi lo rinnega. Il “Cedo due Mattarella per mezzo Putin” pronunciato da Salvini non è stato considerato una offesa al capo dello stato né un tradimento della “patria”, questa espressione, allora, andava benissimo, mentre oggi le parole della Granato sono da fucilazione. Siamo un paese barzelletta. E in Europa e nel mondo non solo non contiamo niente, ma facciamo ridere i polli.

Viviamo oramai in piena dittatura del “pensiero unico” e ostaggi del finto “politically correct”, entrambi rafforzati “dall’avvento dell’era Covid”, ed è curioso notare come la “repressione del pensiero”, da sempre esercitata dal potere contro i movimenti politici/pacifisti/operaisti/ambientalisti, oggi colpisca tutti indistintamente. Segno dei tempi, qualcuno lo aveva scritto: Prima di tutti vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano… ed oggi che tocca alla Granato, non c’è più nessuno a protestare.