Lamezia 2025. Ma come mai Lo Moro non parla mai della Calabria Film Commission e della follia degli Studios? C’è un patto con Occhiuto?

Più che Hollywood era … BALLAwood

La notizia che la Calabria Film Commission ha speso la bellezza di 560 mila euro per realizzare la scenografia del Sandokan della Rai ha destato grande malumore nell’opinione pubblica e nello stesso tempo indifferenza e silenzio nel mondo politico e nella stampa regionale. Con pochissime eccezioni.

La Calabria Film Commission afferma che i fondali/murales andranno ad abbellire la città del Cinema che sta nascendo a Lamezia Terme e su cui Roberto Occhiuto punta come grande occasione per lanciare l’economia calabrese. Ci punta così tanto da investire 10 milioni per la realizzazione degli Studios. Siamo di fronte ad un progetto faraonico che una volta terminati i lavori di costruzione comporterà spese enormi per il suo mantenimento e il suo funzionamento.

Noi abbiamo più volte scritto di un progetto folle – basta vedere la crisi profonda di Cinecittà -, che porterà la Regione Calabria ad indebitarsi come non mai. Un progetto simile dovrebbe attirare l’attenzione dei partiti politici, della stampa, dell’opinione pubblica. Invece c’è il silenzio più assoluto. Gli Studios stanno nascendo a Lamezia Terme dove si è impegnati nella campagna elettorale.

Della faccenda non ne hanno parlato i candidati dell’area del centrodestra Murone e Bevilacqua. Ma soprattutto non ne ha parlato la candidata del centrosinistra, Doris Lo Moro. Giuseppe Conte ha dichiarato che a Lamezia “c’è un progetto politico chiaro, una coalizione costruita attorno a obiettivi precisi..”, allora sarebbe interessante sapere che cosa dice il programma concordato sulla nascente Cinecittà Calabrese, che cosa dice sulla gestione della Calabria Film Commission, che cosa dice sulla gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme. Tutti temi centrali che certamente saranno stati discussi.

Sempre Conte e sempre a Lamezia ha dichiarato: “Ovunque stiamo lavorando per costruire un’alternativa a queste destre che governano da tre anni e stanno facendo precipitare il Paese in una condizione di difficoltà economica”. Siamo sicuri che in Calabria tutti stiano lavorando a creare l’alternativa alla Meloni e a Roberto Occhiuto? A Lamezia Terme non ci sembra. Non ci sembra che a questo progetto ci stia lavorando Azione di Calenda che in Calabria è rappresentata dall’ingegnere Francesco De Nisi, organico alla maggioranza di Occhiuto. E abbiamo molti dubbi che ci voglia lavorare proprio la candidata a sindaco Doris Lo Moro, alla quale sono proprio i media vicini a… Occhiuto che hanno tirato la volata per vincere la “battaglia” della candidatura. Conte definisce in maniera entusiastica la Lo Moro: “… E c’è un’interprete affidabile, una donna competente che ha già dato prova di sé a livello locale e nazionale”. Conte è sicuro che gli obiettivi coincidono?

Ma ritorniamo alla questione della creazione degli Studios a Lamezia Terme. Il M5S calabrese si sta impegnando nel denunciare la mancanza di trasparenza della gestione della Calabria Film Commission che si è trasformata in una cassaforte del potere politico di Occhiuto. La Lo Moro finora non ha detto nulla. Così come Roberto Occhiuto non ha messo piede a Lamezia in questa campagna elettorale. Ci sembra che ci siano tutti i presupposti per un bel patto/accordo tra di loro in nome della collaborazione istituzionali.

D’altronde lo stesso progetto degli Studios non è una idea tutta occhiutiana. Prima di lui fu approvata e finanziata da Spirlì per realizzare un’idea della Santelli. Quello che pochi sanno è che l’idea originaria l’ebbe Agazio Loiero nel 2006 che voleva realizzare la Città della Fiction. E al suo fianco vi era proprio Doris Lo Moro, allora assessora alla sanità, entusiasta dell’idea.

il primo progetto, annunciato a luglio del 2006, insieme a rappresentanti della società statunitense Hbo, produttrice di kolossal televisivi, e il secondo, che risale all’aprile dell’anno dopo, che vedeva come partner la Rai e la grande azienda tedesca Bavaria. Per entrambi i progetti furono annunciati pubblicamente grandi investimenti, importanti realizzazioni ed enormi ricadute positive per l’occupazione e la crescita economica del territorio lametino e dell’intera regione. Davanti alle telecamere, mobilitate in massa per l’occasione, si parlò ufficialmente di una “Città della Fiction”, con addirittura residenze stabili per autori e troupe, giganteschi ‘Studios’ e ‘aree attrezzate’ che avrebbero trasformato l’area industriale di Lamezia in una specie di ‘Hollywood sul Tirreno’.

All’interno del centrosinistra scoppiarono aspre polemiche sugli inviti e sulle esclusioni alle cerimonie mediatiche che tennero a battesimo i due clamorosi annunci, con il presidente Loiero e l’allora assessore, Doris Lo Moro che svolsero, rispettivamente, il ruolo di protagonista assoluto e di comprimaria. Poi non se ne fece nulla e per fortuna, perché altrimenti a quest’ora avremmo affrontato un’altra bancarotta come quella della Terina. Oggi che il ruolo di protagonista è stato assunto da Roberto Occhiuto non vorremmo che la Lo Moro diventasse una sua comprimaria o una figurante. Conte è proprio sicuro che la Lo Moro fosse l’interprete migliore per una nuova politica? Noi abbiamo molti dubbi perché, come abbiamo tentato di spiegare, la formazione e l’esperienza politica collocano la Lo Moro più vicina a Roberto Occhiuto che al M5S. In ogni caso: chi vivrà vedrà, sempre che gli elettori del M5S vadano a votare…