L’Armata Brancaleone di Mario il cazzaro

Qualche tempo fa abbiamo smontato il “mito” del (presunto) carisma elettorale di Mario Occhiuto, ricordando ai più smemorati che cinque anni fa l’architetto prese il 5% di voti in meno delle sue liste. Mentre, di solito, grazie proprio al (presunto) carisma del candidato sindaco, succede l’esatto contrario.

Nel 2011 se Occhiuto avesse camminato insieme alle sue liste avrebbe vinto al primo turno con il 50.92% dei voti, oltre 20mila. E invece si è fermato.

Oggi, come tutti sapete, la forza di quelle liste si è frantumata in mille pezzi.

Naturalmente, l’apporto più significativo che mancherà ad Occhiuto sono i 4556 voti del PDL del 2011 capeggiato dai Cinghiali, che (esclusi i voti di Di Nardo e Manna) limitano e non poco la macchina organizzativa del sindaco uscente.

A seguire, i 3118 voti della lista di Ennio Morrone, dei quali recupererà soltanto quelli di Francesco De Cicco, che ha approntato “Cosenza Libera”, avendo perso quelli di Luca bambino mio e di Roberto Bartolomeo.

E i circa 1000 voti dei Moderati, che avevano portato all’elezione di Pino Spadafora, che ha rotto da tempo con il sindaco uscente.

Tutte queste defezioni costeranno circa 5000 voti in meno alle ambizioni di Mario il cazzaro.

Quelli rimasti più fedeli ad Occhiuto sono i rappresentanti dell‘Udc, il partito più votato cinque anni fa con i suoi 4594 voti. E’ vero: l’Udc non c’è più ma i vari Davide Bruno, Andrea Falbo, Antonio Ruffolo, Carmine Vizza e Luca Gervasi hanno seguito Occhiuto e continuano a sostenerlo con altre liste civiche (non chiedeteci i nomi tanto tra “fabbriche creative”, “capre di Sgarbi” e “Occhiuto + e Occhiuto bis” sono tutte case cadute…).

Dell’originaria pattuglia è uscito fuori solo Raffaele Cesario.

Diciamo dunque che questo gruppo di consiglieri è lo zoccolo duro di Occhiuto insieme a Lino Di Nardo, grande elettore che 5 anni fa fu eletto con il PDL e che adesso guida la lista di Fausto Orsomarso allestita per l’occasione. “Cosenza Positiva” è un po’ la vecchia “Scopelliti Presidente”, nella quale potrebbero ritrovarsi Giovanni Quintieri e Carmelo Salerno mentre l’altro fedelissimo Michelangelo Spataro trascinerà un’altra delle liste del cazzaro con tutto il suo “famiglione”.

Raccogliendo le potenzialità di Di Nardo, Orsomarso, Quintieri, Salerno e Spataro, l’architetto spera di mettere insieme quei circa 3000 voti che gli portò all’epoca la lista di Scopelliti.

Ci sono poi i circa 3000 voti della vecchia “Mario Occhiuto sindaco” (vennero eletti Pierluigi Caputo, Massimo Commodaro e Claudio Nigro, segnalati ancora con l’ex sindaco).

No comment per il contributo (in termini di voti) che porteranno Eva Catizone e Jole Santelli (siamo davvero alla barzelletta). Per non parlare della lista annunciata da quel cazzone di Maximiliano Granata.

Senza scendere nei dettagli, sulla carta Occhiuto potrebbe raggiungere anche quota 10mila, visti e considerati i candidati di scambio (centinaia) che si è curato durante gli anni di malgoverno e le sue truppe cammellate.

Con tutto il rispetto per tutti, siamo davvero ai livelli dell’Armata Brancaleone di gassmaniana memoria. 

Per vincere al primo turno, caro cazzaro, di voti ce ne vogliono il doppio.

E l’avversario più irriducibile di Occhiuto non sta certo nelle altre liste ma alla DDA di Catanzaro.

In bocca al lupo!