Lazio, Sarri o Gattuso per la panchina: come stanno realmente le cose

di Daniele Rindobe

Fonte: Corriere dello Sport (SARRI O GATTUSO)

ROMA – Duello impari, strambo. Ai lati opposti della panchina della Lazio sfilano Sarri e Gattuso. Sarri scalda, incendia, è già elevato agli onori degli altari. E’ una faccenda di cuore e si sa che il cuore dei laziali non ha mai smesso di pompare per lui. Gattuso è dal 2021 nei pensieri di Lotito, aveva rotto con Inzaghi anche per lui. Cinque anni dopo la candidatura appare come un estremo rimedio nel caso in cui Sarri rifiutasse la richiamata. La distanza tra i due è siderale per i tifosi, la corsa al dopo Baroni suscita sentimenti difformi. Sarri e Gattuso sono uomini e universi diversi. Da un lato l’eccelsa completezza tecnica del Comandante, il pallone da giocare raffinatamente, il lavoro con i giovani. Dall’altro il calcio di Ringhio, tutto grinta, ogni pallone come fosse l’ultimo. Sono lontanissimi tra loro e si trovano in corsa in questo bizzarro gioco degli opposti. Da un anno e mezzo la panchina della Lazio è un’anomalia. Lotito, al terzo allenatore da marzo 2024 (senza contare l’interregno di Martusciello), tra trasformando il suo famoso casting in una parodia

Sarri, ritorno al passato

Il presidente e Fabiani sono appesi a Sarri. Lo hanno sondato e poi chiamato per convincerlo a tornare. Nuovo spogliatoio, nuovi giovani da valorizzare, una stagione con una sola partita a settimana, in più solo la Coppa Italia. Le condizioni migliori per metterlo a suo agio. In più un biennale da almeno 3 milioni, questa sarebbe l’offerta economica. I big di oggi accoglierebbero in festa Maurizio, altri meno. Uno è Isaksen, non l’aveva convinto. Tavares è un anarchico, difficile che si sposi con le sue rigide concettualità difensive. E Dele-Bashiru, nel 4-3-3, potrebbe fare solo la mezzala, non certo alla Luis Alberto o alla Milinkovic. Taty già non era il prototipo del suo goleador. Sarri se n’era andato perché scoraggiato dall’atteggiamento di alcuni senatori. Non si è lasciato male né con Lotito né con Fabiani, ma neppure benissimo. Dopo l’addio di Tare s’aspettava di dirigere le operazioni di mercato e s’è ritrovato Lotito nei panni di “facciotuttoio”: «A Sarri ho chiesto di indicarmi delle posizioni da coprire e non dei nomi. I giocatori li scelgo io»«Avevo chiesto A, sono arrivati X e Y», la famosa risposta del Comandante datata ottobre 2023. Sarri è rimasto legato alla Lazio, sognava di chiudere la carriera in biancoceleste e chi gli è vicino conferma che quel desiderio era reale. Non ha chiuso la porta a Lotito, ma si sta guardando attorno. Ieri era introvabile per chiunque, è possibile che si sia messo in viaggio per incontrare le squadre interessate. Una è l’Atalanta, il vertice con i Percassi e il diesse D’Amico era in programma oggi, a meno che non sia stato anticipato. La Dea è anche su Thiago Motta, Palladino e Tudor. Sarri può essere in corsa per la Fiorentina.

Gattuso, il nuovo che avanza

Come alternativa a Mau viene indicato Rino, non ci sarebbero altri profili in corsa. Mai dire mai con Lotito. Scaloni è stata la solita suggestione. Conceiçao non sarebbe stato compreso nel casting, gli ex non sono ben digeriti. Per Palladino, libero da ieri, ci sarebbe stato solo un sondaggio. Dunque, Gattuso. E’ a Marbella in vacanza, è previsto un incontro con Lotito e Fabiani. Aspetta il segnale per partire. E’ sotto contratto con l’Hajduk, s’è giocato lo scudetto fino alle ultime giornate. E’ arrivato a due punti dal titolo. Può liberarsi, non sarebbe questo il problema. Lotito ci aveva pensato nel 2021, quando Inzaghi era in scadenza. Simone ci era rimasto male: «Posso aspettare per altri tre giorni perché è la Lazio», le parole di fine campionato. Gattuso, stanco di aspettare, nel frattempo si era accordato con la Fiorentina. Inzaghi poi andò all’Inter, lasciando Lotito con il contratto in mano. Così arrivò Sarri. Gattuso, prima dell’Hajduk, è stato a MarsigliaHa voglia di tornare in Italia, è in corsa anche per il Torino. A Torino, o a Firenze, viene dato in ballo anche Baroni. Domani risolverà il contratto con la Lazio, la storia dovrebbe chiudersi consensualmente. Non è chiaro se al tecnico verrà riconosciuto un bonus, il contratto da un milione sarebbe scaduto nel 2026. Baroni ha interesse a ricominciare altrove. La Lazio, anche per lui, è diventata un pagliaio in attesa del fiammifero.