Le due facce de iGreco: in corsa per l’Alitalia ma (clamorosamente) bocciati in Umbria

Cena di lavoro all'Ariha Hotel, l'albergo de iGreco. Si riconoscono, oltre ai fratelli Greco, Luca Lotti, Stefania Covello, Ernesto Magorno e il "solito" Aiello

La Calabria è la terra dove tutto è possibile ma soprattutto dove nulla è come appare. Prendete il gruppo iGreco. In queste ore la potentissima famiglia di Terravecchia (chè a Cariati iniziano ad averne abbastanza di essere affiancati a iGreco) ha conquistato la ribalta nazionale per la sua sua proposta di acquisto per Alitalia.

Tg5 e Corriere della Sera hanno dato ampio risalto alla notizia e al Corsera, per fortuna, si sono anche chiesti chi sono i padrini politici.

Non sfuggono però i rapporti della famiglia con la politica locale. La vicinanza con il governatore Pd della regione Calabria, il cosentino Mario Oliverio, sostenuto anche in campagna elettorale. E con il sottosegretario Antonio Gentile, vuole il caso proprio al ministero dello Sviluppo, che formalmente deciderà ad ottobre a chi assegnare Alitalia dopo la valutazione dei tre Commissari straordinari Enrico Laghi, Luigi Gubitosi e Stefano Paleari. iGreco è anche tra le pretendenti per riqualificare la centrale termoelettrica dell’Enel a Rossano Calabro. L’idea è di realizzare un villaggio turistico. Magari portandoci passeggeri Alitalia.

Peccato che non escano fuori i nomi di Luca Lotti, Ernesto Carbone e Ferdinando Aiello, guarda caso tutti renziani, persino immortalati dai selfie su Facebook.

La famiglia iGreco insieme a Ernesto Carbone, Ferdinando Aiello e Brunello Censore

Hanno trovato spazio invece le farneticazioni di Saverio Greco sui metodi con i quali vorrebbe risollevare Alitalia. E c’è da riflettere quando dice che il suo gruppo ha superato, «considerando anche il fatturato delle tre cliniche sanitarie di proprietà, i 400 milioni di euro di ricavi».

«Alitalia è stata soltanto amministrata male. Va ristrutturata come stiamo facendo con la Novelli (un gruppo alimentare umbro finito in amministrazione straordinaria, ndr), che abbiamo acquisito dal curatore fallimentare. Il mercato aereo è in forte crescita e noi riusciremmo a fare utili», dice convinto il titolare dell’azienda.

Peccato che nessuno abbia (ancora) comunicato al Tg5 e al Corsera che in Umbria sta accadendo qualcosa che mina alle fondamenta la credibilità de iGreco.

LE NOTIZIE DALL’UMBRIA

Dall’Umbria infatti arrivano altre notizie. E se Alitalia va amministrata come iGreco stanno facendo da quelle parti, stiamo freschi.

Dopo mesi di incertezze sulla situazione della ex Novelli finalmente LA GIUSTIZIA FA IL SUO CORSO.

Il curatore fallimentare ha deciso per la revoca della cessione forzata del Gruppo Novelli a favore dell’azienda Alimentitaliani Srl del gruppo calabrese iGreco. Cessione avvenuta sulla base di rassicurazioni fatte dall’amministratore unico Saverio Greco sul mantenimento dei livelli occupazionali, remissione dei debiti e rilancio dell’azienda, smentite con i fatti dopo pochi mesi.

Ad oggi – in netto contrasto a quanto dichiarato dall’amministratore unico nell’audizione del 5 giugno presso la commissione in Regione e contrariamente agli accordi presi al momento della cessione delle quote – abbiamo: – 35  dipendenti messi ingiustamente in cassa integrazione straordinaria dopo uno sciopero regolarmente indetto dai sindacati – lo stabilimento di Cisterna di Latina chiuso con 20 dipendenti licenziati – 120 dipendenti dello stabilimento di Muggiò in attesa di conoscere il loro destino dopo la dichiarazione di fallimento dell’azienda – mancato pagamento di diverse mensilità degli stipendi –  forniture a singhiozzo a causa dell’inadempienza dei pagamenti per erogazione di servizi e acquisto di materie prime – contributi non versati – fornitori affamati.

E questo è solo l’inizio DELLA FINE. Auspichiamo che la giustizia riporti la legalità e la correttezza delle procedure in un’azienda che per tanti anni è stata uno dei fiori all’occhiello della nostra regione.

Comunicato del Comitato auto organizzato lavoratori ex Novelli

I giornali on line umbri si stanno già divertendo a notare le incredibili contraddizioni del passaggio nazionale sui grandi media e dello “sbianco” che sta avvenendo in Umbria. Ma loro, iGreco, sono fatti così: vogliono tutto ma a costo zero. Se no, come facevano ad accumulare oltre 400 milioni di ricavi? E le stelle, una in particolare, di nome Nicola, stanno a guardare.