Le Iene all’ospedale di Locri: degrado e malavita

L’inchiesta sugli ospedali da incubo e la malasanità de Le Iene si sposta dalla Campania alla Calabria. Gaetano Pecoraro ieri sera ci ha portato in due strutture sanitarie dell’azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, Locri e Polistena, dove ci sono soffitti che cadono, problemi strutturali e sporcizia.

“Siamo stati in corsia tra soffitti che cadono e infiltrazioni d’acqua, ma anche ascensori che non funzionano e porte de’emergenza che non si aprono. Qui però ci sono anche responsabili che cambiano in continuazione e per cui è difficile fissare le responsabilità e le inchieste sono ritenute rognose”, spiega la iena Pecoraro nella sua inchiesta.

Tutto questo costa 800 milioni di euro all’anno per 460 posti. Il Policlinico di Milano, invece, per il doppio dei posti, costa la metà. Dove sono finiti tutti questi soldi, nonostante gli ospedali cadano a pezzi? Gaetano Pecoraro lo ha chiesto al direttore dell’Asp, che tra l’altro è sia direttore generale che sanitario della stessa struttura. Una doppia carica che non potrebbe avere. Ma ovviamente non ha avuto risposta.

“Purtroppo la situazione qui è disperata”, dice invece un dottore. Ma questa è solo la punta di un iceberg fatto di soldi che spariscono, mala gestione, politica e criminalità organizzata. “Si chiama malavita, sono associazioni a delinquere”, aggiunge un altro medico. “Io non curerei mai mia figlia nell’ospedale di Locri in cui io lavoro, perché non funziona”, chiosa in maniera inquietante un chirurgo. C’è bisogno di aggiungere altro?