Lettere a Iacchite’: “Abbattiamo tutti i falsi miti su Mario Occhiuto”

Premettendo che siete fortissimi e avete il mio appoggio da cittadina perché avete ragione su tutti i fronti e le palle per scrivere quelle cose.
La merda che c’è a Cosenza non la immaginavo perché sono giovane e politicamente ingenua… ma sto cercando di imparare!!!
Ho letto che vi accusano di scrivere dietro compenso e che Carchidi ha numerose denunce.
Ma purtroppo quando si scrivono determinate cose mi stupirei del contrario. Scrivo da persona che nella vita ne ha visto e ne ha sentite tante. E ci sono giorni che mi stupisco nel vederne e nel sentirne di nuove!
Io non vi ho pagato per scrivere che a Cosenza manca l’acqua e oggi, non in casa mia, sono andata a comprare 2 bottiglie di acqua al market perché non potevo lavare le mani. Ho speso 80 centesimi che mi dovrebbe rimborsare non so chi! Perché in Italia ci sono troppe leggi e non ci è possibile saperle tutte!
E devo dire che la società dimostra ogni giorno che chi le rispetta é un cretino e chi no è pure ammirato perché tena a pila e u machinune!
Proprio per questo vi scrivo. Vorrei conoscere la legge secondo la quale i debiti di Occhiuto li paga il Comune perché nessuno ci crede e io gliela devo fare leggere a tutti questi che sostengono che Occhiuto ha fatto!
In più mi scambierei per loro di casa per vedere quanto ci mettono ad imparare a lavarsi il culo con le bottiglie senza allagarmi il cesso. Vorrei vederli sotto la doccia gelata perché la caldaia non parte che non c’è pressione e non si carica!
E infine vorrei farmi dire che cosa te ne fai di marciapiedi di 2 km di larghezza se la gente li usa per parcheggiarci sopra (e ca ci fossa na multa. Ca chira ta fannu sulu si ti scada u bigliettu du parcheggiu ca mancu si potissa fa! Ma u ricursu custa chiù da multa e allora a paghi ca risparmi!) e tu devi camminare sulla carreggiata con le auto che ti fanno il pelo!
Attendo trepidante risposta.
Saluti
Lettera firmata
La risposta è semplice. Il creditore di Occhiuto chiama in causa il Comune perché la sua indennità non è uno stipendio ed è interamente pignorabile. Il Comune rinuncia sfacciatamente a difendersi e il creditore vince la causa. E il terzo pagatore siamo noi.
Liscio come l’olio per il truffatore. Che mai avrebbe pensato che qualcuno gli rompesse le uova nella… Porsche Panamera che si è comprato alla faccia nostra.