Lettere a Iacchite’: “Artigiani, come fare cassa col virus: e la beffa continua”

Buongiorno dott. Carchidi,
questa è la circolare inviata a tutti i professionisti da Confartigianato.
Da come può leggere si vuole dare forza a quello che stanno cercando di fare insieme a Cna, Casartigiani e Claai cioè fare cassa con il Decreto Cura Italia.
cordiali saluti

Stimatissimo/a Professionista,
le comunichiamo che sono giunte a questa Associazione numerosissime informative riguardanti la richiesta di intervento della Cassa Integrazione in deroga per imprese artigiane non iscritte al Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato (FSBA) e per altre imprese rientranti obbligatoriamente in forme diverse di sostegno al reddito.
Tale circostanza evidenzia una non corretta interpretazione della normativa sull’integrazione salariale per le imprese artigiane e dell’accordo quadro della Regione Calabria sulla Cassa Integrazione in deroga, approvato con deliberazione di Giunta regionale n. 20 del 24 marzo scorso.
Dalle suddette disposizioni normative si evince, infatti, che le imprese artigiane, anche non in regola con l’iscrizione al Fondo ed il pagamento dei relativi contributi, se interessate da un periodo di sospensione o riduzione dell’attività con richiesta di intervento delle misure di integrazione salariale, devono necessariamente inoltrare la domanda al medesimo Fondo, provvedendo successivamente alla regolarizzazione, entro 12 mesi dalla ripresa dei versamenti attualmente sospesi.
Le sottolineiamo, a tal proposito, che l’intervento del Fondo dell’Ente Bilaterale dell’artigianato può essere derogato, con conseguente richiesta di intervento della cassa integrazione in deroga, in una sola ipotesi relativa all’esaurimento delle risorse del Fondo stesso, documentato unicamente dall’attestazione di diniego della richiesta a tale titolo.
Pertanto, la richiesta della cassa integrazione in deroga, per fattispecie rientranti in altri tipi di intervento, quali la Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO), il Fondo di Integrazione Salariale (FIS) e, naturalmente, il citato Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato (FSBA), in mancanza delle causali di esonero previste, produrrà l’unico effetto della perdita dell’integrazione salariale, con conseguente mancanza di copertura per tutti i lavoratori interessati.
Confartigianato Cosenza, nel consueto affiancamento dei professionisti del diritto e dell’economia, rimane concretamente a disposizione delle imprese del territorio, nel comune interesse di fronteggiare la dilagante emergenza economica in atto e di promuovere una rapida ripresa delle attività imprenditoriali della provincia.

Confartigianato Imprese Cosenza