Lettere a Iacchite’: “Comdata Rende, la nostra lotta è appena iniziata”

Oggi intendiamo rendere noto a tutti, quanto l’azienda Comdata con sede a Rende, ha giocato sulla dignità e la speranza di noi lavoratori, trattandoci solo come semplici ed asettici numeri da sommare o sottrarre a seconda della circostanza.

Una forza lavoro interinale performante, a cui era stata promessa continuità contrattuale, possibilità di giocarsi il tanto ambito contratto a tempo “indeterminato”, che si è ritrovata dall’oggi al domani senza lavoro e soprattutto senza comunicazioni tempestive.

Tutto faceva presagire un futuro rose e fiori, la commessa per la quale abbiamo prestato servizio non sembrava vivere momenti di crisi, anzi venivano elencate percentuali di andatura che lasciavano intendere tutto tranne che un funzionamento deficitario. Eppure, l’azienda ha pensato bene di liquidare 14 interinali con la scusa che la sottocommessa per cui prestavamo servizio, riscontrava da molti mesi una difficoltà gestionale.

Siamo stati privati del diritto di sapere, del diritto che ogni lavoratore ha di essere informato. Una gestione che lascia l’amaro in bocca per l’incapacità dei responsabili e di chi si occupa di risorse umane, di gestire a 360° i propri dipendenti. Abbiamo preteso di ricevere informazioni, abbiamo richiesto un incontro con entrambe le figure aziendali, che  avevano l’obbligo di venire da noi a comunicare che qualcosa non andava, invece di restare chiuse nelle proprie stanze e di non saper dare spiegazioni nel giorno stesso della scadenza.

Nell’incontro abbiamo ottenuto frasi tipo: “noi non siamo qui per convincervi” ma che sostanzialmente non hanno aggiunto più di quanto sapevamo per vie non ufficiali. Hanno semplicemente sottolineato che la sottocommessa non era produttiva, sottolineando che gli operatori non sono tenuti a sapere questi dati aziendali. Lasciamo immaginare ai lettori lo sgomento e l’incredulità della notizia in netta controtendenza con i nostri personali numeri di produttività. Non abbiamo mai ricevuto queste informazioni durante il rapporto di lavoro, ci veniva solo detto di continuare a dare il massimo, che era tutto destinato alla crescita con previsione di nuovi inserimenti e di richiami di precedenti colleghi, e chi più ne ha più ne metta.

Siamo stati esclusi in massa, 14 operatori performanti, operatori “spremuti” fino all’ultimo e che si pensava subissero in silenzio quanto accaduto. E invece no, è ora di dire basta, è ora di scegliere di non essere trattati più come lavoratori di serie B, è ora di smascherarli e di rendere noto a tutti che in quel luogo di lavoro, si va avanti con tattiche silenziose e taciute da tutto lo staff. La nostra lotta è appena iniziata.