Lettere a Iacchite’: “Corigliano-Rossano: quale futuro ci attende?”

La migliore abilità della malapolitica, specie quella dell’Alto Jonio cosentino, consiste nell’eludere le attese dei cittadini e di schermare le proprie personali ambizioni, con una politica fatta di soli slogan. Così in molte zone della (oramai) località Rossano, venivano, prima del referendum, affissi manifesti su cui c’era scritto: “Vota Sì, diamo più opportunità alle future generazioni”.

Messaggio importante, peccato solo che i propugnatori della fusione non hanno tracciato, neppure un abbozzo, di un programma circa quali progetti verranno attuati per bloccare l’emorragia della fuga dei cervelli al nord o all’estero, che dovrebbe costituire una prerogativa. Non ci è stato nemmeno detto quale destinazione verrà data alle strutture (ex Tribunale, ex ospedale dello scalo di Rossano ecc.), che rischiano, altrimenti, di cadere in disuso, quindi in degrado.

Altrove sono stati attuati interessantissimi progetti per dare più opportunità alle future generazioni: Matera ha fatto rinascere la propria regione, sino a pochissimo tempo fa ignota a molti settentrionali, rivalutando il proprio patrimonio storico-archeologico; il Salento è rinato grazie alla rivalutazione delle sue spiagge, che pullulano di turisti provenienti da tutto il mondo, e con l’agricoltura (specie olio d’oliva); persino una piccola realtà come Lagonegro, ha avuto un’interessante idea: convincere una prestigiosa università come quella di Bologna, ad aprire delle sedi distaccate sul proprio territorio.

E noi? Da noi si rileva la solita politica nichilista, che devasta vaste pianure, votate all’attività agricola (e ci avrebbero offerto opportunità di lavoro e di guadagno grazie alle esportazioni dei prodotti agricoli), per realizzare lo scempio dello scalo, ove la maggior parte dei condomini è pericolante e il rischio di un disastro idrogeologico è sempre presente; che non risolve i nostri dubbi, circa la riconversione della centrale Enel, che potrebbe essere convertita in una centrale moderna che produce energia attingendo da fonti pulite e rinnovabili o, ancora, circa la permanenza dei municipi nel centro storico di Rossano. Oppure, come verrà tutelato l’ambiente, visto che mare e montagna sono sporchi e, quindi, fonti di malattie terminali.

L’unica cosa certa è che l’anno prossimo, dopo un periodo di tregua scaturito da quello che io definisco un patto fra lupi, ovvero l’accordo tra le forze politiche di ogni parte di addivenire alla fusione dei due suddetti comuni, verranno rotti gli indugi e si darà il via alle ostilità, perché il montepremi, ora, è molto alto, è una poltrona che consente di governare un territorio più vasto, una popolazione di quasi 80 mila abitanti e tanti finanziamenti erogati dallo Stato. Una poltrona che garantisce uno stipendio più alto, tanto a pagarne le conseguenze siamo sempre noi, poveri sudditi.

Lettera firmata