Lettere a Iacchite’: “Cosenza, i parti all’Annunziata al tempo del Covid”

Buongiorno,
scrivo per esporre una mia perplessità sull’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza e in particolare sul reparto di Ostetricia.
Sono una delle tante donne in attesa in questo brutto periodo, donne che sono costrette da febbraio a fare controlli da sole senza poter condividere la gioia e l’emozione di ogni traguardo raggiunto con i propri mariti… ma fin qui va bene, sacrificio necessario!

La mia perplessità nasce quando, arrivati alla fase 3, con contagi tra lo zero e l’1/2 al giorno da giorni in Calabria, a prescindere da tutto, l’Ospedale di Cosenza fa sapere che si continuerà a partorire da sole ancora per molto, probabilmente fino a quando non ci sara’ un vaccino, con i mariti che passano le giornate in macchina davanti ad un ospedale senza poter nemmeno mettere piede in reparto, non pretendo la sala parto! Per poi ritirare come un pacco moglie e figlio/a il giorno delle dimissioni… e i medici si dicono “molto soddisfatti, perché si lavora meglio da soli”.

La mia perplessità nasce quando ogni giorno aprendo i social vedo persone famose e non che abitano nella regione più colpita d’Italia partorire con l’appoggio dei propri mariti, stamattina dopo l’ultima foto in un Ospedale in provinvia di Como non ce l’ho fatta più. Mi sembra quella dei medici dell’Ospedale di Cosenza una presa di posizione, non mi parlassero di tutela di noi donne in attesa! Al nord vuol dire che sono incoscienti e non si pensa alla loro salute??? O semplicemente prendendo le dovute precauzioni si potrebbe fare lo stesso anche qui da noi?? La risposta mi sembra scontata… mi chiedo: come mai queste differenze tra un Ospedale e un altro??
In un momento così delicato chiedo che qualcuno pensi anche a noi donne in attesa e al nostro benessere fisico ma anche psicologico…aspetto quest’ultimo di poco conto evidentemente per questo ospedale.

Una donna in attesa amareggiata