Lettere a Iacchite’. “Cosenza, il degrado del mio quartiere: le palazzine dello stadio”

Da sempre vivo in uno dei quartieri più difficili della cittù: lo stadio, alias il far west e dagli anni duemila siamo diventati “quelli sotto il villaggio”. Qui regna il degrado e adesso vi spiego il perché.

La mia generazione ha passato l’infanzia con il coprifuoco perenne; il nostro innocente giocare a guardie e ladri spesso si traduceva in un evitare proiettili veri che venivano sparati sulle nostre teste. Quelle corse in bicicletta venivano presto affiancate da veri e propri inseguimenti da film polizieschi. Che infanzia la mia! La mia come quella di tutte le brave persone come me che si sono ritrovate a vivere in un quartiere nato per aiutare i cittadini più bisognosi dandogli un alloggio, e che poi si è rivelato essere un vero e proprio ghetto dove il degrado e la delinquenza la facevano da padroni.

Tornando ai giorni nostri, è più di un anno a questa parte che dopo le 22.00 ci cacciano l’acqua (tutto questo per la scellerata gestione dell’acqua pubblica privatizzata forzatamente) e sì, c’è tanta gente che l’acqua non la paga ma sono di più quelli che le tasse, come acqua e spazzatura, le pagano ma sono costretti a vivere senza acqua e con cumuli di spazzatura ad altezza camion proprio sotto le loro case.

Ma qui allo stadio la spazzatura non è rimasta proprio sotto casa di tutti; se nelle vicinanze ci vive uno di quelli “che contano” , lì sotto la spazzatura la hanno presa (che poi si rifà il cumulo perché loro stessi non differenziano, è solo un dettaglio). Però, e lo dico con un po’ di sollievo e anche un po’ di dispiacere, nelle palazzine che delineano la piazzetta sotto casa mia, non ci vive nessuno dei personaggi che contano; la spazzatura quindi, come ben potete immaginare (e vedere), è tutta qui sotto da prima di Natale. Come se non bastasse solo la nostra spazzatura, da qualche tempo a questa parte anche i non residenti nelle palazzine vengono a gettare i loro rifiuti ingombranti e non nella piccola grande discarica che è diventato il paesaggio al di fuori della mia finestra. E noi? Noi dobbiamo sopportare inermi perché in cambio di una denuncia possiamo subire vessazioni di tutti i tipi e non solo.

Dobbiamo stare zitti anche quando vediamo scene di ordinario spaccio che si ripetono quotidianamente come se fosse tutto normale, sotto gli occhi di tutti, soprattutto dei bambini che crescono idolatrando “Gomorra”, non rendendosi conto della gravità della situazione.

Vedi crescere sotto i tuoi occhi generazioni ancora più lontane dagli ideali di base della civiltà; dove sono il rispetto per l’ambiente? Quello per il prossimo? Se guardo fuori ho paura delle scene di cui potrei essere testimone involontario, anche perché oramai qui la delinquenza non ha orari. Macchine completamente smontate vengono lasciate sempre nella suddetta piazzetta anche alla luce del sole e con una nonchalance inquietante. Che pena ho nel cuore! E oltre ai problemi del quartiere adesso ci si aggiunge la psicosi generata dall’emergenza sanitaria per il virus covid19 che, paradossalmente, ci ha restituito un servizio, ovvero l’acqua nelle ore notturne.

Quanta ipocrisia dobbiamo sopportare! E delle malattie che possono essere causate dalla spazzatura e soprattutto dai topi, che oramai vivono e crescono a dismisura, indisturbati, nei cumuli di rifiuti; di tutto questo non dobbiamo avere paura? E quando qualche “genio” cerca di risolvere il problema spazzatura da se, dandogli fuoco, di quella puzza di diossina che ti entra dalle finestre non dobbiamo avere paura? Concludo sperando che in qualche modo questo mio sfogo sia utile a risolvere la situazione (almeno quella della spazzatura) prima che esploda il caldo estivo che con le sue alte temperature non farà che peggiorare la situazione al punto di toglierci anche il diritto di RESPIRARE.