Lettere a Iacchite’: “Cosenza, la gente muore e l’Asp assume 118 falsi invalidi e figli di papà: ora basta”

Egregio Direttore,

le elezioni regionali si avvicinano sempre di più, e i nostri falliti e nullafacenti politici che hanno ridotto la Calabria in questo stato comatoso continuano e tentano di infinocchiare ancora una volta i calabresi con le loro false promesse.

Se si fa zapping in tv possiamo notare, nostro malgrado, come questi quattro analfabeti di politichicchi dalle dizioni oscenamente ridicole ed incomprensibili siano presenti in ogni rete, e pronti per essere intervistati dal “giornalista” servo.

Chi più, chi meno  promette cose diverse: c’è chi promette soldi a gogo nei vari settori, a fondo perduto o con restituzione di una piccola parte, c’è chi finge di interessarsi della QUESTIONE SANITA’ con tanti di slogan e marcia su Roma, addirittura poi ci sono  quelli che hanno pure la presunzione di dire che l’emergenza Covid in Calabria è stata gestita egregiamente…

Poi ci sonio quelli che in barba ad ogni principio di legalità, e trasparenza, danno indicazione al proprio uomo di fiducia e di turno di rispolverare vecchie delibere, addirittura del 2015 (tenuta nascosta  per sei anni poiché chiacchierata ed ambigua fin dalla prima ora) per l’assunzione di 49 + 69 soggetti  senza alcun tipo di esame o concorso. Si tratta, quindi di 118 figli di papà che da qui a breve grazie a questa delibera farlocca diventeranno dipendenti ASP.

Ma nella situazione drammatica in cui si trova la Calabria ed in particolar modo la provincia di Cosenza, è davvero prioritario regalare 118 posti a personale amministrativo ? Perché questa delibera è stata tirata fuori dal cassetto  e riesumata dopo 6 lunghi anni ? Che interessi si nascondono ? Perché è stata ratificata? Non sarebbe stato più logico implementare il personale medico e paramedico e bandire un concorso per queste figure che sono allo stremo e che nelle corsie di ospedali si contano con il contagocce ? Questa maledetta pandemia ci ha confermato tutte le criticità del sistema sanitario calabrese e ancor di più quello della provincia di Cosenza da sempre al collasso, che per estensione e densità demografica, e chiusura dei tanti ospedali frontiera è stata messa a dura prova. Qui, quotidianamente, si muore, si muore non solo di Covid vogliamo ricordare ai signori delle stanze dei bottoni, si muore di infarti, si muore di neoplasie, si muore di incidenti, a volte si muore anche di incuria perché 2 medici di turno non possono fare miracoli. Ma ai signorotti, tutto questo non importa, bisogna prendere voti e sistemare amici e parenti il più possibile.

Nei corridoi dell’ASP circolano voci  sempre più insistenti che ad essere assunti saranno congiunti stretti di dirigenti medici, parenti di  personale amministrativo, figli di Direttori di Distretto, figli  di autisti di direttori di dipartimenti che per anni hanno servito i loro padroni con il classico SIGNOR SI … e che ora avranno la loro ricompensa e che ci sarà addirittura  un importante scorrimento di graduatoria, quindi saranno nettamente superiori agli attuali 49+69 posti che entreranno  senza concorso e senza nessuna prova selettiva. Tutto ciò a danno di quei figli di Calabria onesti, preparati, umili, ma privi di sponsor politico.

In una pubblica amministrazione, SI RICORDA che si accede per concorso dopo averne verificato i titoli ed altri requisiti morali, eccetera. La chiamata diretta appartiene a vecchie e desuete logiche clientelari che erano presenti in Italia fino agli anni 80. Pertanto, da qui a breve prenderanno posto all’ASP di Cosenza più 100 inutili amministrativi, figli e parenti di personaggi noti, senza nessuno ed alcun titolo, e che tra l’altro hanno una percentuale di invalidità (per Grazia di Dio e per fortuna loro perché stanno bene) è inferiore addirittura al 50%, ragion per cui la graduatoria sarà allargata fino al classico esaurimento e fino a sistemare centinaia di persone vicine e meno vicine ai signorotti della sanità cosentina. Dovremmo scendere in piazza per impedire questa pagliacciata ma ormai siamo tutti rassegnati…

Lettera firmata