Lettere a Iacchite’: “Cosenza, taglialegna urbani”

E poi succede che su via Francesco Corsonello, un po’ più su dell’officina del fratelli Veltri, a due passi dal centro città, un tizio residente decida di fare un po’ di legna dagli alberi di acacia che spontaneamente crescono a bordo strada e che nel periodo estivo fornivano un po’ d’ombra al parcheggio in terra battuta antistante.
Costui dal pomeriggio di sabato 17 novembre e poi per tutta la giornata domenica , nella totale noncuranza di chiunque, ha deciso di potare a modo suo tutti gli alberi con tanto di scala e motosega elettrica per poi procedere anche al taglio alla base di alcuni altri alberi per far legna (l’inverno si avvicina).

Per ore il nostro eroe ha transennato e chiuso il parcheggio e il tratto di banchina limitrofa tagliuzzando e caricando  i tronchetti ricavati dalla sua prodezza nella tranquillità di chi sappia di non avere nulla da temere dalla autorità pubblica, siano essi vigili urbani o altra polizia che in questi due giorni sia transitata su via Corsonello ed avrà certamente notato l’operato di un tizio che decide di appropriarsi di un pezzetto di natura cittadina seppur selvatica e spontanea. Scrivo queste righe con l’amarezza di chi sa che ormai sia troppo tardi per salvare questi alberi (in parte sono ancora lì a terra da tagliuzzare per completare l’opera) e che comunque in questa nostra città ormai sia considerato normale l’abuso e l’inciviltà delle piccole cose. Siamo abituati a questo ed altro considerato come si tratti della medesima categoria di cittadini che ogni giorno abbandona rifiuti in ogni dove come se fosse la cosa più normale di questo mondo e non si sofferma certo ad indagare come sia possibile che qualcuno una mattina decida di far legna con gli alberi di fronte casa, senza alcun diritto e sapendo di farla franca.

Grazie mille per l’attenzione
B.W.