Lettere a Iacchite’: “Diamante. Tengo famiglia va sempre di moda nel regno di Don Magorno”

Tengo famiglia va sempre di moda, soprattutto nel regno di Don Magorno

A Diamante figli di mamma laureati ce ne sono tanti, ma quasi tutti hanno dovuto fare la valigia di cartone e manco per fare il vigile tre mesi ritornano, così si libera il posto per l’altro fedelissimo di Don Magorno, il cumparillo Michele Presta, recentemente prorogato fino al 31 Marzo, peccato che Draghi abbia intenzione di non rinnovare lo stato di emergenza, cavillo grazie al quale tale nomina era stata prorogata.

Fra questi figli di mamma laureati c’è anche tal Alberto Settembre, più volte balzato agli onori della cronaca per qualche posticino scroccato oltre che per la gavetta da prestanome come Segretario del Locale (volutamente con la maiuscola) Pd e dapprima Commissario Straordinario  nella terna di lecchini prestanome di Don Magorno.

Ora, è vero che ha studiato ed ha fatto tante domande in vari comuni della Provincia, ma fra tutti i comandati, sempre a lui chiamano, non c’è nessun altro che può essere avvicinato per completamento orario come nel caso dell’incarico da vigile o da istruttore Amministrativo/Contabile al Settore Tributi del Comune di Diamante, dopo aver fatto la gavetta al fianco della zia Mimma negli anni passati.

Questa storia è la fotografia plastica dell’Italia, quel Paese dove ci sono tante (troppe leggi), ma altrettanti modi per aggirarle, lecitamente, si, ma spesso in modo poco opportuno, non puoi assumere direttamente chiedi ad altri, ma non guardare la tessera di partito.

A proposito che fine ha fatto il Locale Pd? C’è rimasta solo la Segretaria, Ornella Perrone, anche lei fedelissima di Don Magorno, l’ultima volta che ha firmato un comunicato nella sua veste di Segretario è stato quasi un anno fa, poi ha presenziato in occasione delle recenti regionali ad un caffè al bar del fratello quando venne a Diamante Amalia Bruni, candidata Governatore per il Centrosinistra allargato.

Il motivo è dato dalla morte dei partiti o dall’uscita di Don Magorno dal Pd? Dopo aver usato il partito pro domo sua ad ogni latitudine, è morto anche il locale circolo, anche a causa del fatto che è venuta meno pure la sede, ospitata in un magazzino del cognato del Senatore-Sindaco.

Molti iscritti, chiusa la parentesi del Pd in quota Magorno, sono scomparsi, altri si vergognano di essere definiti renziani, anche perché loro in realtà sono magorniani, infatti pochissimi si sono iscritti a Italia Viva. Prova ne è il tesseramento, un flop colossale, in occasione del recente congresso al DAC avuto gratis perché Lui può, nonostante la struttura sia adibita ad altro e iscritta al partimonio dell’Ente come bene che deve fruttare in forza del contributo ricevuto per il recente restauro.

Ma quante altre disavventure dovremo raccontare? Finiranno con la fine della 18ª Legislatura o riuscirà a farsi eleggere Presidente della Provincia ad aprile in quota centrodestra?

Lettera firmata