Lettere a Iacchite’: “Fallimento Provincia Cosentina: creditori presi in giro”

Caro Gabriele,

ti seguo con piacere. Conoscendo a fondo il tuo modo di lavorare hai preso una strada di lotta contro un sistema lacero, torbido, di una Calabria corrotta sino al midollo. Ho apprezzato molto il tuo intervento sulla Provincia Cosentina, nostro glorioso giornale. Grazie ai tuoi servizi e di altri bravi giornalisti ci eravamo ritagliati un deciso spazio nel mondo dell’informazione.

Conosco bene la storia del post fallimento della società editrice, la Mezzogiorno Srl (nr. 19/08 reg. fall.), e sono stato l’unico, ritengo, ad aver difeso gli interessi di tutti coloro i quali si erano insinuati al passivo. Da subito ho nutrito profondi dubbi sull’evolversi dei fatti.

Avevo chiesto come mai il dr. Umberto De Rose, avendo vinto la gara per l’affidamento della testata, dopo tanti anni non avesse provveduto a rimettere sul mercato la testata “La Provincia Cosentina”. Richiesta più che legittima, considerato l’impegno che il dr. De Rose aveva assunto dinanzi al giudice delegato Greco, in merito alla riassunzione degli ex dipendenti e corrispondenti.

Un deciso peso in merito l’hanno assunto il giudice delegato e la curatela fallimentare: non hanno tutelato i creditori. Sono certo che lo stato passivo depositato presso la sezione fallimentare del tribunale di Cosenza del 27 ottobre 2008, approvato con decreto del 1 settembre 2009, si aggiri attorno ai 600 mila euro, tra beni e soldi.

Come sono assolutamente certo che sino ad ora sono state pagate le parcelle degli studi professionali che sono intervenuti.

Caro Gabriele, abbiamo assistito al depauperamento dell’intero valore della testata.

Hanno procurato a tutti noi un enorme danno. Soprattutto professionale. Sapevo della storia della casa di via Sambiase, ma devo dare atto che è rientrata nei beni del fallimento solo grazie alla dott.ssa Campise (curatore fallimentare). Di questo bisogna darne atto.

Ma allora, perché non si procede a soddisfare le richieste dei giornalisti, dei creditori, insomma di tutti coloro i quali hanno perso, e di brutto, in questa storia? Attendo fiducioso, e continuo a pagare per i procedimenti giudiziari causati dalla “esuberante” linea editoriale del giornale.

Con stima

Antonello Troya