Lettere a Iacchite’: “La grande truffa dei tirocini formativi”

Dal 28 ottobre 2015 ho iniziato insieme ad altre cinque persone, come me in mobilità in deroga, un tirocinio formativo presso l’UEPE a Cosenza. L’UEPE è l’ufficio di esecuzione penale di Cosenza, prima era ubicato in via dei Mille, adesso da qualche mese si trova presso il carcere, dove abitava Sergio Cosmai, il direttore della casa circondariale cosentina assassinato dalle cosche cosentine nel 1985.
Non mi è servita alcuna raccomandazione per entrare perchè avevo i requisiti in quanto percettore di mobilità in deroga e avevo già svolto lavori presso pubblica amministrazione.
Ebbene, ad oggi, nonostante le continue email inviate proprio dall’UEPE alla Regione Calabria per un chiarimento sui pagamenti o sulle tempistiche, non ci è pervenuta alcuna risposta.
Vorrei porre all’attenzione di Iacchite’ questa situazione paradossale. Si parla tanto di politiche attive volte al reinserimento nel mondo del lavoro ma ad oggi mi sembrano tutte delle buone e legali fregature…
La mobilità in deroga non viene pagata, avanziamo ancora il saldo del 2014 e siamo nel 2016, i tirocini non vengono pagati… Non se ne può più: è un nostro diritto essere retribuiti perché abbiamo lavorato, i soldi saranno già stati mandati per realizzare questi progetti ma che fine hanno fatto?
Chiami la Regione Calabria e non ti danno delle risposte, vorrei che tutti capissero che partecipare a questi progetti è solo un perditempo. Io sono disoccupata da circa cinque anni, è il mio primo tirocinio formativo e di sicuro l’ultimo, vorrei che almeno questo schifo venisse  sputtanato perchè credimi che sono davvero arrivata al limite della mia sopportazione.
Vorrei anche aggiungere che questa forma di sostegno al reddito in realtà è inesistente perché se non c’è regolarità nei pagamenti, è una bufala. E se non fosse stato per la mia famiglia che mi sostiene economicamente non so che fine avrei fatto.
Daniela Spadafora