Lettere a Iacchite’: “Nardodipace, l’accordo (vergognoso) dell’Ariola tra Censore e Loielo”

Con il 50,58% delle preferenze, la lista “Uniti per Nardodipace”, che sosteneva Romano Loielo ha vinto le elezioni nel piccolo comune del Vibonese Nardodipace per 9 voti di scarto (390 contro 381) sull’altra lista civica, “Costruiamo il futuro per Nardodipace”, che appoggiava il candidato Samuele Maiolo. Il Comune di Nardodipace è stato sciolto, nel giro di 5 anni, due volte per infiltrazioni mafiose e in entrambi i casi Romano Loielo è stato coinvolto.

Sette seggi su dieci sono andati alla lista “Uniti per Nardodipace” che, per assonanza linguistica, rimanda al nome dell’operazione “Uniti per la truffa” scattata nel 2015 quando è stato arrestato lo stesso Romano Loielo. Lo scorso febbraio è stato assolto, in primo grado, dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una pluralità di truffe ai danni della Regione e della Comunità europea. Nella stessa sentenza, però, il Tribunale di Vibo Valentia ha dichiarato la prescrizione per alcuni reati contestati al sindaco che torna così a guidare il paesino delle Serre vibonesi. Le prime due esperienze amministrative si sono concluse, nel 2011 e nel 2015, con lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, poi confermato dal Tar e dal Consiglio di Stato.

Nella relazione della commissione d’accesso, che ha portato all’ultimo scioglimento, c’è scritto che “gli accertamenti hanno consentito di appurare una fitta e intricatissima rete di parentele dirette e collaterali, di affinità, di contiguità, di connivenze e di assidue frequentazioni degli amministratori comunali in carica e di molti dipendenti con numerosi soggetti gravati da diversi precedenti penali e di polizia, nonché con noti esponenti delle consorterie criminali delle Serre vibonesi”. “Spiccano in particolare – avevano sottolineato i commissari prefettizi – le relazioni parentali e/o le frequentazioni del sindaco Loielo…”. Per la terza volta primo cittadino di Nardodipace.

La natura degli accordi che hanno portato a questa clamorosa rielezione ci erano stati anticipati, qualche giorno fa, da un nostro lettore. 

Gentile direttore,

Ti invio una foto molto interessante che finalmente scopre, se ancora ci fosse stato bisogno, la vera natura dell’ex onorevole Bruno (Brunello) Censore.

La sua bramosia di potere, anche occulta, viene immortalata in questa foto di qualche giorno fa che lo vede accompagnato da Romano Loielo, ex sindaco di Nardodipace, comune che per ben due volte ha dovuto subire lo scioglimento dell’amministrazione comunale per infiltrazioni mafiose. Loielo inoltre è stato impelagato in diversi processi… conclusi con prescrizione…

Oltre ai due personaggi di spicco si vedono Piero Tassone, già candidato a sindaco, Benito Monteleone, fido scudiero di Censore e il titolare dell’Aurora Viaggi, grande elettore di Loielo.

Purtroppo siamo ancora di fronte ad una vergogna, che vede acerrimi nemici di un tempo seduti a tavola nel ristorante dell’Ariola, abituale posto di summit, stringere accordi per controllare le elezioni di questo piccolo paesino dell’entroterra vibonese.

È risaputo che entrambi i politici riescono a controllare il voto attraverso i voti cosiddetti “segnati” e incutendo terrore quando non sono sufficienti le promesse di scambio.

Buon lavoro direttore, nella speranza che almeno lei renda Pubblica questa fetida immagine.

Lettera firmata