Lettere a Iacchite’: noi credevamo… ma ora non ci crediamo più

Noi credevamo nell’idea di libertà, uguaglianza e legalità sventolata dal Movimento, e siamo rimasti fregati.

Noi credevamo davvero che “l’onestà sarebbe ritornata di moda”. E invece, qui, nulla è cambiato, tranne il vostro conto corrente.

Noi credevamo nel cambiamento che avrebbe dovuto spazzare via l’intera classe dirigente corrotta, e invece oggi, i corrotti sono più forti di prima.

Noi credevamo che mandandovi in Parlamento avremmo avuto degli “interlocutori” attenti e rintracciabili, e invece, vi comportate peggio di quelli di prima: pensate solo a preservare la vostra immagine stando attenti a non farvi “nemici”.

Noi credevamo nel riscatto sociale, politico e economico di una intera città ridotta alla fame, e invece, grazie agli accordi sottobanco di alcuni di voi con i soliti “potentati” che controllano da sempre la città, anche questo sogno si è miseramente infranto contro il muro del malaffare. E a spingerlo contro il muro siete stati voi.

Noi credevamo che una volta dentro le stanze del potere, le nostre battaglie sarebbero diventate le vostre, salvo poi scoprire che l’unica cosa che riuscite a dire a vostra discolpa, dopo aver tradito le aspettative di intere comunità che vi hanno votato e che contavano sul vostro appoggio per fermare la costruzione di opere dannose e inutili, è: siamo vincolati dal “contratto di Governo”. Come diceva il PD: è l’Europa che ce lo chiede.

Noi credevamo nel ripristino della legalità nella pubblica amministrazione, e invece, il magna magna, non solo continua, ma è addirittura aumentato, nel vostro complice silenzio.

Noi credevamo e sapevamo che la strada del cambiamento sarebbe stata difficile da percorrere e piena di ostacoli, ma speravamo sarebbe stata percorsa con determinazione e impegno, e invece vi arrabattate ogni giorno a percorrere improbabili scorciatoie che servono solo a salvaguardare l’alleanza di governo e gli amici degli amici, il tutto per mantenere la poltrona… e poco importa se a pagarne le spese è il vostro stesso elettorato. Tanto a voi lo stipendio a fine mese arriva puntuale.

Noi credevamo nella primavera calabra, ma la vostra ignoranza e l’asservimento a Salvini che deve salvaguardare le sue alleanze mafiose in Calabria, ci ha costretti di nuovo a vivere in lungo e freddo inverno. Anche qui siete complici.

Noi credevamo nella vostra sincerità, nella vostra onestà (intellettuale), nel vostro essere uguali a tutti noi, e invece scopriamo che non vi manca la spocchia tipica di chi si atteggia ad onorevole. Onorevole: prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr.

Noi credevamo che avreste difeso con le unghie e con i denti la libertà di espressione di ognuno di noi, e invece vi siete dimostrati i peggiori censori di sempre.

Noi credevamo per davvero che avreste aperto il Parlamento come una scatoletta di tonno, e invece non avete aperto neanche le finestre per far uscire la puzza di marciume che stagna da tempo nelle stanze del potere. Evidentemente vi piace annusare il potere.

Noi credevamo al vostro coraggio e alla vostra determinazione, e invece vi siete dimostrati solo dei pavidi asserviti al potere che sperano di restare onorevoli ancora qualche altro mese.

Noi credevamo e ora non ci crediamo più.

Lettera Firmata