Lettere a Iacchite’: “Povera Castrolibero, come sei caduta in basso”

La competizione elettorale portata avanti dalle liste che concorrono alla guida del nostro Comune di Castrolibero, ha dimostrato notevoli limiti sia in relazione alle tematiche trattate in maniera generica e superficiale, sia soprattutto per la insufficienza delle proposte e dei programmi posti all’attenzione dei cittadini.

Per chi si candida alla guida di una comunità, la ricerca del consenso non può non basarsi sulla concretezza di un progetto, sulla visione del futuro, sulla indicazione delle fonti di finanziamento per attuarne le stesse.

Chi vuole svolgere una funzione pubblica deve conoscere il territorio, la sua struttura sociale, i disagi, i bisogni, le criticità, le fragilità e i tantissimi altri fattori in esso presenti ed è la piena consapevolezza di tutti questi fattori che fa sì che la proposta politico programmatica, tante nel contenuto che nelle finalità, diventa credibile e condivisibile. Il prescindere da tutto questo evidenzia aspetti di superficiale pressappochismo e di inconcludenza.

Castrolibero in tempi passati è stato luogo di confronto e di dibattito, e la politica ha contribuito in modo significativo a ridisegnare un territorio dandone allo stesso un ruolo non marginale nel contesto comprensoriale, contribuendo a promuoverne la crescita socio-economica. Il dibattito ed il confronto un tempo ideologicizzato se pur aspro nei toni fra i vari soggetti politici, ha sempre avuto come obiettivo il bene della comunità, l’auto determinazione, l’autonomia come valore, pur nelle diversità delle proposte, del modello e delle visioni politiche.

Nel tempo su questo territorio si sono registrate democratiche alternanze, laceranti divisioni, consensuali separazioni, responsabili convergenze, mantenuto tutti ben saldo il timone verso quella meta che non poteva che essere la tutela del benessere della comunità. Così facendo si è riusciti, nei decenni trascorsi, a trasformare una realtà rurale, quale era Castrolibero, in una ridente e pregiata realtà urbana, con aspetti e connotazioni che l’hanno resa protagonista nei processi di cambiamento nel contesto comprensoriale.

Per tutto ciò riteniamo che questa consolidata realtà urbana, non possa permettersi arretramenti rispetto ai risultati fin qui raggiunti. Ora, il livello delle proposte fa trasparire un superficiale approccio alla tante problematiche, mentre doveva essere adeguato ad un contesto socio culturale, quello castroliberese, in grado di esprimere una compiuta valutazione, dalla proposta e delle persone che ne dovrebbero guidare e dominare tutte le dinamiche interne ed esterne.

Il nostro territorio merita una classe dirigente all’altezza del compito; essa non può caratterizzarsi sull’improvvisazione, sulla genericità della proposta di governo, su una retorica sterile ed inutile. I cittadini hanno bisogno di concretezza e la concretezza mal si sposa con le promesse fantasmagoriche e futuristiche. La scelta di una classe dirigente alla quale viene delegata l ‘amministrazione della cosa pubblica, dovrebbe avvenire in modo responsabile e consapevole, assistiamo ancora una volta che la competizione elettorale si sia basata “sul sentimento del bisogno” e sul senso di dipendenza. Riteniamo che questa situazione determina la mancanza di sostanziali elementi sui quali il cittadino può formulare un giudizio, un giudizio e comunque necessario perché c’è in discussione il futuro del nostro territorio che ognuno di noi, per la propria parte, ha contribuito a realizzare e che deve essere protetto e amato. Ognuno di noi deve giungere all’appuntamento del 10 giugno libero da ogni forma di condizionamento e cosciente e consapevole del valore di quel voto. Questo è il nostro augurio per Castrolibero.

Gaetano Aversa e Vincenzino Aiello già sindaci di Castrolibero